Assalto in A14, parla l’autotrasportatore Mirko Domizi: «Mi hanno lanciato esplosivi, poi ho visto i kalashnikov. Urlavano: Mettiti di traverso»

PORTO RECANATI «Un’auto bianca mi ha sorpassato e ha iniziato a buttarmi contro dei candelotti esplosivi, mi sono spostato nella corsia centrale e loro hanno fatto lo stesso lanciando a terra dei chiodi». Inizia così il racconto di Mirko Domizi, l’autotrasportatore 53enne di Civitanova che lunedì pomeriggio era in A14 alla guida dell’autocisterna bloccata con esplosivi e kalashnikov dalla banda di malviventi.

«Erano le 17.45, andavo in raffineria a Falconara a caricare, avevo i minuti contati – continua -. Dopo i chiodi hanno sparato al radiatore per farmi fermare, avevo il finestrino aperto, mi hanno detto “Mettiti di traverso”, l’ho fatto e uno di loro ha sparato a una ruota anteriore per non farmi ripartire». In quel momento Domizi ha avuto anche il coraggio di protestare: «Gli ho detto “Potevi anche evitare di spararmi alla gomma”, mi ha guardato e poi sono andati via buttando altri chiodi in strada. Prima però avevano puntato un kalashnikov contro l’auto di un anziano che era dietro di me, hanno fermato la macchina e l’hanno messa dietro al rimorchio mio per chiudere la carreggiata».

Domizi ha affrontato l’assalto armato riuscendo a mantenere sangue freddo. «Sicuramente non ero tranquillo, ho fatto quello che mi hanno detto – aggiunge -, in quei casi lì non è che puoi fare l’eroe. In tutto sarà durato due minuti, hanno usato un’auto bianca, erano in quattro vestiti di bianco, incappucciati e armati di kalashnikov. Quando mi hanno fermato ero al telefono con mio fratello, ha sentito che mi sparavano e mi ha detto “Fermati”, poi ha chiamato la polizia indicando la posizione in cui ero tramite il satellitare. Dopo sette/otto minuti sono arrivate due pattuglie».

Domizi, tramite l’avvocato Alessandro Verdicchio, ha già anticipato che presenterà una denuncia per il danneggiamento all’autocisterna e le minacce subite.