Piemonte

Assalto alla polizia, 15 anarchici denunciati, tra cui 5 donne

Sono quindici gli anarchici denunciati per l’assalto alla volante della polizia di ieri pomeriggio, in via Grattoni sotto gli uffici della Questura di Torino. Assalto per cui in poche ore da tutta Italia sono arrivati attestati di solidarietà alla polizia – tra cui quelli del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro Piantedosi – e che rappresenta il momento culmine di una giornata di tensione scaturita dal tentativo di impedire a un 30enne, di origine marocchina, di essere trasferito in un centro di espulsione in Lombardia.

Tra le quindici persone, tutti dell’area anarchica, denunciate per l’assalto dalla Digos e accusate per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e alcuni per danneggiamento delle auto in transito, anche le cinque ragazze che ieri pomeriggio sono state fermate. Stando alle prime ricostruzioni, si sarebbero avventati sui poliziotti che portavano verso l’auto il 30enne.

Una delle auto danneggiate

Una delle auto danneggiate 

L’assalto alla volante a Torino

Bisogna tornare a martedì sera per trovare l’innesco della vicenda. Intorno alle 22 la pattuglia della votante si imbatte nel 30enne che in corso Grosseto, nel sottopasso, stando al resoconto degli investigatori, stava imbrattando le pareti con alcune frasi con contenuti che sarebbero stati ingiuriosi verso le forze dell’ordine. Avrebbe posto resistenza agli agenti così lo hanno portato in Questura, in Corso Vinzaglio: le accuse a suo carico sono deturpamento, oltraggio a pubblico ufficiale e violenze delle norme sull’immigrazione. Dai riscontri della polizia, però, è emerso che l’uomo, in Italia dal 2012, risultato irregolare, avrebbe alle spalle tredici condanne passate in giudicato, tra cui una per violenza sessuale di gruppo, così si stava procedendo a trasferirlo nel centro di rimpatrio in Lombardia a dopo che il prefetto di Torino aveva firmato il decreto di espulsione.

La notizia del trasferimento nel Cpr del 30enne ha scatenato una dura reazione tra gli antagonisti torinesi, che già in passato ha inscenato diverse proteste contro i Centri per il rimpatrio. Ieri un gruppo si è radunato in via Farinelli, nel quartiere Mirafiori Sud dove il 30enne stava facendo le visite mediche prima del trasferimento nel Cpr. È stato poi riportato in Questura dove la situazione è degenerata. Un gruppo di anarchici avrebbe prima tentato di liberarlo, avventandosi contro gli agenti e strattonandoli, momento in cui un agente è rimasto ferito, poi avrebbero assaltato l’auto della polizia, senza nessuno a bordo, che era parcheggiata. La protesta si è poi spostata verso Porta Susa e in piazza XVIII Dicembre sarebbero state altre due le auto danneggiate di persone che si trovavano lì di passaggio. Tra queste un’utilitaria con a bordo due ragazze, a cui è stato frantumato il parabrezza. Le proteste sono continuate fino a sera, quando il gruppo con una cinquantina di antagonisti è tornato davanti alla Questura. Si sono mossi in un corteo a cui avrebbero partecipato anche degli antagonisti dei centri sociali, assenti nelle fasi concitate precedenti. Ci sono state ripercussioni sul traffico in zona, bloccato per tutto il pomeriggio.

Assalto alla volante, 15 denunce

I quindici sono tutti denunciati a piede libero. Anche le cinque ragazze, inizialmente fermate per essersi avventate contro gli agenti: la più giovane ha 20 anni, la più grande ne ha 37, le altre 29, 25 e 23, vivrebbero tutte a Torino. Una di loro pare vivesse in uno stabile occupato, lo stesso dove avrebbe trovato riparo il 30enne marocchino. Al momento risulta un agente di polizia ferito: la prognosi è di 20 giorni. Dura condanna per l’assalto da tutta Italia. Attestati di solidarietà all’agente da tutta Italia. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato il capo della Polizia per essere informato di quanto avvenuto e per esprimere solidarietà agli agenti della pattuglia aggredita a Torino.

E’ quanto riferito in una nota del suo ufficio stampa. Mattarella ha inoltre ribadito fiducia e vicinanza nei confronti della Polizia. Subito dopo il presidente ha sentito il ministro Piantedosi. «Rivolgo un sentito ringraziamento, a nome di tutti gli appartenenti alle Forze di polizia, al presidente della Repubblica per la solidarietà espressa agli agenti della Polizia di Stato che ieri, a Torino, mentre svolgevano un servizio connesso al rimpatrio di un immigrato, pluricondannato per gravissimi reati, sono stati vittime di una violenta aggressione da parte di un nutrito gruppo di anarchici», la reazione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera. «Lo ringrazio anche – aggiunge – per aver ribadito, sia a me che al Capo della polizia, la piena fiducia e vicinanza nei confronti della Polizia di Stato”.

L’uomo da estradare aveva 13 condanne

È accusato di deturpamento, oltraggio a pubblico ufficiale e violazione delle norme sull’immigrazione l’uomo di origini marocchine che una cinquantina di antagonisti e anarchici ha cercato di liberare, assaltando una pattuglia della polizia, davanti alla Questura di Torino. Si tratta di un 31enne in Italia dal 2012. A quanto si apprende da fonti autorevoli l’uomo ha sulle spalle tredici condanne passate in giudicato. Una di queste è per violenza sessuale di gruppo. Il parapiglia scoppiato questo pomeriggio nel capoluogo piemontese è nato perché il 31enne doveva essere trasferito in centro di rimpatrio in Lombardia dopo che il prefetto di Torino aveva firmato il decreto di espulsione.


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