“Aspirate a cose grandi”. Il segnale su Gaza e Ucraina – Il Tempo

L’incoraggiamento a pensare in grande, il pensiero ai giovani che a causa delle guerre non hanno potuto essere presenti con un cenno particolare ai giovani di Gaza e dell’Ucraina. Papa Leone XIV, domenica mattina, ha celebrato nella spianata di Tor Vergata la messa conclusiva del Giubileo dei giovani alla presenza di oltre 1 milione di pellegrini. Il Pontefice, arrivato intorno alle 7.30, ha subito voluto salutare con un giro in papamobile le ragazze e i ragazzi presenti dopo la notte della grande veglia. Nel corso dell’omelia il Papa ha ricordato che “la fragilità” non è un tabù, ma fa parte “della meraviglia che siamo” richiamando tutti a non pensare ai beni terreni perché ciò che conta non è “ciò che accumuliamo” e neanche quello “che possediamo”. È legata piuttosto a ciò “che con gioia sappiamo accogliere e condividere”. La vita come dono, insomma. “Non inganniamo il nostro cuore, cercando di spegnerla con surrogati inefficaci – ha proseguito Prevost -. Ascoltiamola, piuttosto! Facciamone uno sgabello su cui salire per affacciarci, come bambini, in punta di piedi, alla finestra dell’incontro con Dio”.

Poi, dopo aver citato Papa Francesco alla Gmg di Lisbona: “‘Non allarmiamoci allora se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompiuti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!'”, il Papa, richiamando le parole di San Giovanni Paolo II nella veglia del Giubileo del 2000, ha lasciato l’eredità di questo evento clou dell’Anno Santo: “Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno” ha detto esortando a restare legati a Cristo come lo sono stati i beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis che saranno santi il 7 settembre. Prima dell’Angelus Leone ha ringraziato tutti e ha definito questi giorni “una cascata di grazia per la Chiesa e per il mondo intero”.

Poi il pensiero ai giovani di Gaza e dell’Ucraina: “Siamo con i giovani di Gaza, dell’Ucraina e di ogni terra insanguinata dalla guerra. Un altro mondo è possibile con l’amore di Cristo” ha detto il Papa, “un mondo in cui i conflitti non vengono risolti con le armi, ma con il dialogo”. Insomma, la speranza di un mondo in cui la pace è possibile. Speranza alimentata da questi giorni in cui si è testimoniata l’amicizia. Un pensiero verso i giovani che “non hanno potuto essere presenti” che è ritornato nell’ultimo saluto a braccio prima del decollo dell’elicottero che lo ha riportato in Vaticano. In mezzo l’appuntamento alla prossima Gmg che si terrà a Seul dal 3 all’8 agosto del 2027. Al termine della giornata la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha definito le parole del Papa “potenti”. Per la Premier “rimarranno impresse nella memoria di tantissimi e di cui tutti noi faremo tesoro”.
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