«Aspettiamo la fine della partita»
ASCOLI Via il Superbonus, in arrivo un contributo diretto di pari importo da chiedere direttamente alla struttura commissariale guidata da Guido Castelli. Sarebbe questa la clamorosa novità con cui verrebbe definitivamente risolto il problema delle pratiche sisma presentate prima del marzo 2024. Parliamo di 5mila cantieri privati nel perimetro del cratere, 3mila dei quali nelle Marche e un valore di 1,3 miliardi di euro di incentivi.

Le interlocuzioni
Da settimane sono in corso interlocuzioni fitte tra il commissario straordinario alla ricostruzione Castelli e il Mef per chiudere questa delicatissima pratica per la quale c’è un pressing forte e compatto da parte di associazioni degli imprenditori edili, di Ordine tecnici e professionali e comitati dei terremotati. Condizionale e prudenza sono ancora d’obbligo visto che la Manovra non è ancora stata approvata in via definitiva e fino all’ultimo possono cambiare le carte in tavola. Il senatore Castelli, che non è certo un politico di primo pelo e sa bene come gira il mondo, non si sbilancia. «Come diceva Vujadin Boškov – le sue uniche parole – la partita finisce quando l’arbitro fischia tre volte». Ma il suo tono lascia trapelare ottimismo.
La situazione
Ricapitoliamo i fatti. Le pratiche presentate dopo marzo 2024 sono ad oggi al riparo da problemi visto che sono agganciate a una disciplina speciale. Hanno il Superbonus e attingono al famoso plafond da 330 milioni di euro per il quale c’è tempo fino al 31 dicembre 2026 per rendicontare le spese, con tanto di sconto in fattura e cessione del credito. Quindi i cantieri vanno avanti tranquillamente per tutto il prossimo anno. Situazione ben diversa per le 5mila pratiche ante marzo 2024: in questo caso la scadenza finale per la rendicontazione del Superbonus era rimasta dicembre 2025. Termine troppo ravvicinato per tutti, impossibile da rispettare per la stragrande maggioranza dei cantieri. Da mesi il problema era sul tavolo di Castelli che era riuscito qualche settimana fa, in extremis, a far inserire in Manovra la rendicontazione del 110 per le vecchie pratiche fino a tutto il 2026. Sembrava un miracolo, tutti hanno tirato un bel sospiro di sollievo. Salvo, dopo qualche giorno, scoprire che erano stati tolti lo sconto in fattura e la cessione del credito. In pratica in Finanziaria c’è una proroga solo nell’ambito della detrazione fiscale diretta. Il problema è che buona parte dei terremotati non ha la capienza fiscale per detrarre in dieci anni cifre spesso ingentissime e soprattutto non ha la possibilità di anticipare alle ditte questi soldi. La soluzione trovata sa quindi di beffa. Così, mentre la legge di bilancio è ancora in discussione alla commissione Senato, è ripartito il pressing su Castelli dai territori terremotati.
L’impegno
Il commissario, come sempre di concerto con tutti gli attori della ricostruzione, si è messo subito in moto per chiedere di aggiungere nella proroga lo sconto in fattura e la cessione del credito. Tuttavia la parola Superbonus non gode di grandi favori in questo momento nei palazzi romani e nonostante l’impegno di Castelli finora non si era riusciti a spuntarla. Fino a ieri quando è trapelata la notizia di una svolta ormai prossima: considerando che nella legge bilancio dello Stato, sono già previsti un miliardo e 300 milioni spalmati su dieci anni (130 milioni all’anno dal 2027 al 2036 ndr.) per finanziare le detrazioni da Superbonus sisma, questi fondi verrebbero riversati sulla struttura commissariale e per tutti coloro che non riusciranno a rendicontare il 110 entro dicembre 2025, l’Usr pagherebbe direttamente – dal 2026 – un contributo di pari importo all’incentivo. Quindi per le pratica ante marzo 2024 non ci sarebbe più il meccanismo del credito d’imposta nel 2026 e non ci sarebbe più Superbonus. Dopo tutte le più opportune e stringenti verifiche del caso verrebbe concesso al suo posto un contributo diretto di pari importo. In attesa dell’ufficializzazione della norma – dovrebbe essere questione di giorni – sembrerebbe raggiunto quindi un punto di mediazione che potrebbe essere, come dire, di soddisfazione per tutti: per il Governo c he cancella la parola Superbonus e per i terremotati che avrebbero un contributo diretto e una navigazione più tranquilla all’orizzonte. Non resta che aspettare, come dice il commissario Castelli, la fine della partita e leggere bene tra le righe della norma. Ma il suo ottimismo lascia davvero ben sperare in una schiarita all’orizzonte.




