Umbria

Arvedi, rilancio Ast ‘senza tempi’ e battaglia energia. Sindacati: «Si torni al Ministero»


Dal Gruppo Arvedi, a Cremona, arriva l’ennesima conferma di volontà di investire quanto promesso per il rilancio di Acciai Speciali Terni, come pure quella dell’inox come fulcro dell’attività. Tuttavia permangono le criticità legate ai costi dell’energia e i tempi non sono a questo punto definiti. Con la crisi dell’automotive, poi, il capitolo acciaio magnetico pare uscito di scena.

Cremona L’incontro di martedì tra proprietà e rappresentanze sindacali è stato l’occasione per fare il punto sulle relazioni e le condizioni dello stabilimento. Il numero uno avrebbe pertanto assicurato maggiore coinvolgimento dei lavoratori e trasparenza nelle scelte, nonché incentivi e manutenzioni costanti, con pezzi di ricambio sempre disponibili. A fare il punto, in due note distinte, sono Fismic e Fim-Fiom-Uilm.

Ast «Arvedi – riferisce la Fismic – durante l’incontro, ha ribadito con forza che il lavoratore è il cuore pulsante della fabbrica e assicurato un impegno concreto a garantire condizioni di vita dignitose e maggiori benefici economici per le famiglie. Questa visione sarà accompagnata da incentivi e da un miglioramento complessivo delle condizioni lavorative, che saranno resi possibili quando l’impianto avrà raggiunto livelli ottimali di manutenzione e produttività. Per quanto riguarda gli obiettivi aziendali – proseguono Giovacchino Olimpieri e Marco Bruni – il presidente ha illustrato una strategia ambiziosa. La produzione di acciaio inox rimane il fulcro dell’attività, con l’obiettivo di raggiungere un livello di produzione tra caldo e freddi tali da rendere lo stabilimento leader in Europa. Tuttavia, non mancano le difficoltà che l’azienda ha illustrato, tra cui costi energetici molto elevati».

Sindacati «Come Fim, Fiom e Uilm di Terni  – riferiscono le altre sigle – abbiamo ribadito le ragioni che hanno portato allo sciopero del 19 novembre 2024, in riferimento alla indisponibilità di discutere il dettaglio del piano industriale e delle ricadute negative in ordine ai carichi e ritmi di lavoro. Arvedi ha espresso la volontà di proseguire il progetto con una maggiore trasparenza e coinvolgimento dei lavoratori attraverso le organizzazioni sindacali che si dovrà attuare nei prossimi mesi in sede aziendale. In un quadro di maggiore chiarezza, tuttavia rimangono alcuni nodi non sciolti e per questo serve la responsabilità e l’impegno di tutti i soggetti a partire da quelli istituzionali».

Fim-Fiom-Uilm «Il Mimit  – scrivono ancora i sindacati – deve convocare il prima possibile le parti per verificare la fattibilità delle soluzioni che sono in capo e specificare i propri impegni. Chiediamo alla Regione dell’Umbria e alla neopresidente Stefania Proietti di valutare un incontro per verificare le azioni necessarie in ordine alle proprie competenze, coinvolgendo finalmente i lavoratori e le lavoratrici di Ast in tutte le istanze necessarie per conquistare gli investimenti utili a garantire il futuro degli occupati diretti e indiretti, del salario dell’ambiente, della salute, della sicurezza e di produzioni strategiche per il territorio e per tutto il paese. Vigileremo affinché ciascuno si assuma i propri impegni e le proprie responsabilità consapevoli che queste primissime aperture e chiarimenti sono il frutto della rivendicazione dei lavoratori e delle lavoratrici, i quali, come più volte ribadito da parte della proprietà sono al centro del progetto, che dovrà essere sostanziato con le azioni quotidiane, partendo dalle soluzioni alle criticità già espresse».

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