Arvedi-Ast e nodo energia, Governo boccia proposta Ascani: «Preoccupazione diffusa»
di M.R.
Misure strutturali per la fornitura di energia all’Arvedi Acciai Speciali Terni a prezzi che consentano di sostenerne la competitività. E garantire così il rilancio di questa azienda strategica. Queste le richieste contenute nell’ordine del giorno presentato giorni fa dalla deputata umbra del Pd Anna Ascani, arrivato in Aula col parere contrario del Governo e respinto dalla Camera, quando era stato sottoscritto anche dall’on Elisabetta Piccolotti (Si) ed Emma Pavanelli (M5s).
Arvedi-Ast «L’ordine del giorno – ha sottolineato a pentastellata – riguarda l’Umbria e la più grande azienda della nostra regione, un’acciaieria che oggi dovrebbe essere considerata da questo Governo (se magari ci fa sapere se l’acciaio sia di importanza nazionale). L’ordine del giorno chiede al Governo di adottare con la massima sollecitudine ogni iniziativa di competenza finalizzata a scongiurare la perdita del polo siderurgico ternano. Stiamo parlando di un polo veramente importante a livello non solo regionale, ma anche e soprattutto nazionale e internazionale. E noi, qui, stiamo chiedendo di garantire e sostenere la competitività delle imprese con soluzioni concrete, soprattutto per quanto riguarda l’energia. Questo perché dobbiamo garantire i posti di lavoro e tutto l’indotto. In questo momento di incertezza geopolitica, in cui, oltre alle difficoltà energetiche, vi è la questione dei dazi, in questo momento di incertezza geopolitica commerciale a livello globale, credo che dobbiamo dare un segnale forte e un sostegno alle nostre imprese. Parliamo tanto di made in Italy, parliamo tanto delle nostre imprese italiane: allora, questa è un’impresa italiana, è un’impresa che ha bisogno di un aiuto concreto. Credo che il Governo debba rivedere questo parere contrario, secco».
I Dem Dai banchi del Pd il monito della deputata Deborah Serracchiani: «Vorrei sollecitare
l’attenzione del Sottosegretario e del Governo sul Polo siderurgico di Terni, che è fondamentale». E poi l’intervento della proponente Ascani, rivolgendosi al sottosegretario di Stato per la Giustizia Andrea Del Mastro delegato a riferire sul Dl Bollette: «In Umbria il suo Governo ha convocato un tavolo con le parti coinvolte proprio per discutere e garantire le cose che si chiedono in quest’ordine del giorno; il suo Governo, Sottosegretario, ha garantito all’impresa, ai lavoratori, ai sindacati, al territorio che le cose scritte qui le farà. E lei viene qui a dare, davanti al Parlamento, un parere contrario rispetto a quello che avete garantito voi, non noi, ma il suo Governo. Allora, Sottosegretario, le chiedo almeno di accantonare quest’ordine del giorno, perché temo che, uscito da qui, qualcuno di quelli che
sono iscritti al suo partito le chiederà perché abbia fatto votare ai suoi colleghi di partito il
contrario di quello che loro, invece, vengono a garantire nella regione in cui sono eletti».
Parere contrario «Quello che c’è scritto qui – he detto ancora Ascani – è parte integrante degli impegni che il suo Governo si sta prendendo con un territorio, con i lavoratori e con le parti sociali, e lei si sta assumendo la responsabilità di dire il contrario. Il 2 maggio c’è un tavolo convocato e, a questo punto, i lavoratori sono autorizzati a essere molto preoccupati; non solo quei lavoratori, ma un sistema intero, perché l’Ast di Terni è strategica non solo per Terni e per l’Umbria, ma anche per l’Italia e per l’Europa, per il valore aggiunto che porta». Ma alla richiesta di accantonamento, Del Mastro risponde: «Rimane il parere contrario», suscitando gli applausi ironici della deputata Ascani. L’odg è respinto.
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