Arvedi-Ast, accordo sconosciuto: coinvolto il Prefetto. Bandecchi: «Basta ‘frescacce’»
di M.R.
Il tema dell’energia frena la sottoscrizione dell’Accordo di programma Arvedi-Ast, o forse no. Non è chiaro. Del resto che l’acciaieria fosse altamente energivora e la fornitura di energia particolarmente onerosa era noto già al tempo dell’acquisizione da Thyssenkrupp. Ma soprattutto, a tre anni da quando si è iniziato a parlare di un’intesa con le istituzioni per rilanciare la fabbrica di Terni, non si conosce ancora il contenuto del patto stesso. E mentre si susseguono indicazioni di scadenze poi disattese, i sindacati, non coinvolti ai tavoli di elaborazione programmatica, iniziano a manifestare più di qualche preoccupazione. Martedì hanno rappresentato la situazione al prefetto Antonietta Orlando chiedendo il supporto di sua eccellenza nella missione di ‘scoprire le carte’.
Arvedi-Ast Nei prossimi giorni inoltre ci sarà un incontro coi rappresentanti della giunta Regionale a Terni: «Così ci fanno vedere che sono vicini ai portatori d’interesse» commenta sarcastico il sindaco di Stefano Bandecchi. «Il Comune parteciperà – fa apere -, io personalmente non lo so; non ho intenzione di sentirmi raccontare le stesse di frescacce, perché qui ci sono tanti problemi sull’Ast che la Regione sta ignorando. Son cambiate le leggi per quanto riguarda l’emissione del nichel. Entro 2 anni Terni rischia di chiuderla st’acciaieria e c’abbiamo un progetto che deve essere fatto per mettere i filtri eh ai tre grandi comignoli inquinanti e questo progetto richiede almeno 2 anni. Dobbiamo sbrigarci. L’acciaieria è è trattata in questo momento con troppa debolezza sia dal ministro Urso, sia da tutti gli altri e questa debolezza non aiuta, quindi bisognerà cominciare a fare un po’ gli scemi, perché tanto questi capiscono solo quando si fanno veramente gli str….».
Accordo di programma Dal governo nazionale l’ultima data indicata per la firma è quella di fine febbraio, ma se da Roma ci sono novità sarà eventualmente la Regione a doverlo far sapere. L’incontro convocato per venerdì, è bene sottolinearlo, era stato comunque richiesto dalle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici, rimaste alle parole del cavaliere Arvedi che si era dichiarato indisponibile a sottoscrivere qualunque impegno in assenza di soluzioni per l’energia. Cosa ne sarà dunque del futuro di Ast in uno scenario anche europeo di difficoltà per la siderurgia? la qestione è centrale.
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