Artico: Italia protagonista tra scienza, sicurezza e il futuro Forum di Roma 2026

(Adnkronos) – Si è conclusa recentemente a Reykjavík, in Islanda, l’edizione 2025 dell’Arctic Circle Assembly, il principale network internazionale che annualmente funge da punto di incontro per governi, istituzioni di ricerca, ONG e stakeholder globali per dibattere sul futuro di una delle regioni più cruciali e vulnerabili del pianeta. Oltre 2.000 partecipanti provenienti da più di 60 Paesi – tra cui scienziati, decisori politici e rappresentanti governativi – si sono confrontati su sfide fondamentali quali i cambiamenti climatici, la sicurezza artica, la diplomazia scientifica e la necessità di uno sviluppo sostenibile. L’Italia ha partecipato all’Assemblea con un ruolo di primo piano, con diverse istituzioni nazionali. In particolare, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), attraverso l’Istituto di scienze polari (Cnr-Isp), ha organizzato un panel di rilievo intitolato Changing Arctic systems: scientific insights and sustainable solutions.
Giuliana Panieri, direttrice del Cnr-Isp, ha sottolineato il ruolo centrale della comunità scientifica italiana: “All’Arctic Circle Assembly ho portato la voce della ricerca italiana e in particolare della comunità scientifica del Cnr che da anni studia l’Artico e la criosfera come sistemi globali interconnessi”. E ha ribadito l’obiettivo: “Il nostro impegno è comprendere i cambiamenti e tradurre la ricerca in azione per la sostenibilità del pianeta”.
La diplomazia scientifica è emersa come elemento chiave della strategia italiana. In un panel organizzato dall’Osservatorio Artico, Heading to the Rome Forum 2026: Italy’s Role in the Changing Arctic, la dottoressa Panieri ha evidenziato come: “La scienza non è solo sapere: è anche diplomazia, costruzione di fiducia e cooperazione”. In un contesto geopolitico complesso come quello artico, ha concluso, la science diplomacy è “essenziale per mantenere aperto il dialogo internazionale e per rafforzare la cooperazione scientifica”.
L’impegno italiano è stato certificato dalla partecipazione istituzionale di alto livello. Agostino Pinna, Inviato speciale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per l’Artico, ha commentato il crescente status della delegazione: “La presenza italiana all’Arctic Circle Assembly è cresciuta di livello nel corso degli anni. Nell’edizione 2025 siamo stati rappresentati a livello di Esteri, Difesa, MUR, Cnr e numerosi esperti nazionali”.
La partecipazione della Senatrice Isabella Rauti, Sottosegretario di Stato per la Difesa, ha in particolare rappresentato la sintesi dello “sforzo del Sistema Paese per allargare la prospettiva italiana sull’Artico”. La Senatrice Rauti ha riassunto la visione strategica italiana, ricordando che l’Artico “vive una fase di profonde trasformazioni con il progressivo scioglimento dei ghiacci, causato dai cambiamenti climatici, l’apertura di nuove rotte marittime e commerciali ed il rischio di uno sfruttamento selvaggio delle sue risorse naturali”. L’obiettivo è chiaro: un “ecosistema fragile e nevralgico che va protetto con impegni ed obiettivi comuni e con la cooperazione scientifica per uno sviluppo pacifico”. A coronamento della rinnovata presenza italiana, è stata ufficialmente lanciata la call per la sottomissione dei panel per il prossimo Arctic Circle Rome Forum Polar Dialogue.
L’evento, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e dal CNR in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri (MAECI), Difesa e Ministero dell’Ambiente, si terrà il 3 e 4 marzo 2026 presso la sede centrale del Cnr a Roma. L’iniziativa conferma l’intenzione dell’Italia di porsi come hub diplomatico-scientifico nel dialogo internazionale sulle questioni artiche.
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