Viaggi e turismo

Arte, storia ed eleganza ecco dove andare per vacanze in stile Liberty

Dopo aver chiuso l’edizione 2025 dell’Art Nouveau Week con oltre 20mila presenze a tour, visite guidate, mostre ed eventi in costume in tutta Italia, l’associazione Italia Liberty, guidata da Andrea Speziali, che dal 2019 punta a far riscoprire questo peculiare stile e il suo periodo storico, ha già definito che il tema del 2026 sarà il mare. Le forme organiche e l’eleganza leggiadra del Liberty, che furoreggiò anche in Italia fra la fine del XIX secolo e il primo decennio del XX, hanno modellato numerosi edifici destinati alla “villeggiatura” d’epoca, passione della nascente e sempre più ricca borghesia europea che riscopriva l’Italia in un rinnovato, e più democratico, Grand Tour, fra nuovi stabilimenti balneari, villes d’eaux, hotel enormi quanto eleganti.

Viaggio in Italia

Un viaggio in Italia lungo i luoghi delle vacanze Liberty non può non partire dall’Antico Stabilimento Balneare di Mondello, che interpreta perfettamente l’energia creativa e innovativa dell’epoca. Era il 1890 quando il principe di Scalea e il sindaco di Palermo, Emanuele Paternò, diedero il via alla bonifica di quella zona paludosa, che presto si sarebbe trasformata in una delle destinazioni balneari più amate ed eleganti d’Europa. Costruito su una grande palafitta che abbraccia il mare turchese, i suoi interni furono curati da Ernesto Basile, principe del Liberty palermitano, che firmerà anche le favolose ville dei Florio e persino l’aula della Camera dei deputati e il celebre Transatlantico di Montecitorio. Inaugurato nel luglio 1912, nella sua lunga storia lo Stabilimento ha conosciuto glorie e spoliazioni e dopo aver ospitato per decenni il ristorante Charleston, una delle insegne più celebri della città (oggi trasferita in un locale, stile Liberty, nel centro storico), è oggi la sede dello scenografico ristorante Le Terrazze, da raggiungere varcando il monumentale ingresso su viale Regina Elena.

Dalla Toscana alla Lombardia

Traboccante di Liberty è un altro lungomare, la Passeggiata Margherita di Viareggio: nel Gran Caffé Margherita amava pranzare Giacomo Puccini, che chiese all’artista Galileo Chini (uno degli autori del locale, insieme ad Alfredo Belluomini) di firmare le scenografie della sua ultima opera, Turandot, e di decorare la sua villa di Torre del Lago. Nella sua lunga e gloriosa carriera Chini curò anche la decorazione di un altro magnifico edificio dove il Liberty incontrava già l’Art Decò, le Terme Berzieri di Salsomaggiore, in provincia di Parma. Cinquanta chili d’oro vennero distribuiti sulla facciata, all’interno affreschi e stucchi, per un costo stimato di circa 30 milioni di euro odierni. Dopo un periodo di crisi, grazie a un investimento di QC Terme, le terme sono destinate a tornare al loro splendore. La stessa società aveva investito già 11 anni fa nel recupero di un altro edificio simbolo del termalismo Liberty italiano, il sontuoso Casinò di San Pellegrino Terme, nella bergamasca Val Brembana, con gli scaloni monumentali e le emozionanti vetrate di Giovanni Beltrami (sue anche quelle della Camera dei Deputati, ancora). Sull’altra sponda del fiume Brembo, intanto, attende di riaprire le sue grandi porte il Grand Hotel, inaugurato nel 1904 ma chiuso dal 1979: la concessione è stata data per 99 anni alla società californiana Ekn Development, che ne farà un moderno albergo con 120 stanze. E mentre anche il Liberty degli edifici di Montecatini Terme cerca nuova vita, di grande successo è il caso di Palazzo Fiuggi: aperto del 1913 nella città laziale, fu il primo in Europa a offrire una piscina all’aperto. Rinnovato e riqualificato nel 2021, il ricordo delle decine di celebri ospiti (nel 1914 Vittorio Emanuele III vi firmò l’atto che sanciva la partecipazione dell’Italia alla Prima guerra mondiale) riecheggia nei saloni decorati dal poco noto ma geniale architetto romano Garibaldi Burba, dove oggi si può provare la cucina, in versione ipersalutista, dello chef tristellato Heinz Beck.

Sulle rive dal Lago Maggiore e tra i fiori di Castel Trauttmansdorff

Atmosfere che si ritrovano, con le necessarie inclusioni contemporanee, in altri storici hotel: forse nessuno rappresenta meglio il Liberty italiano come il Grand Hotel di Rimini, adorato da Fellini, una sorta di astronave che con la sua enorme facciata chiara guarda l’Adriatico dal 1908. Nello stesso anno iniziò ad accogliere i suoi eleganti ospiti il Regina Palace Hotel, a Stresa, sulle rive del Lago Maggiore: nel suo giardino Pietro Mascagni scriveva le sue arie, sfilavano le candidate al titolo di Miss Italia dell’immediato dopoguerra, e oggi non si può perdere passaggio al Bar 1900, per un aperitivo fin de siècle con Vermouth e Assenzio oppure un cocktail d’autore a base di frutta esotica. Ha invece puntato sull’incontro, riuscitissimo, fra Liberty e arte contemporanea il Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure, progetto di Andrea Fustinoni, fra i più importanti collezionisti italiani della categoria. L’edificio è stato sempre un collettore di innovazione: nel 1933, 30 anni dopo la sua apertura, Guglielmo Marconi trasmise proprio da una terrazza dell’hotel (oggi veranda Marconi) il primo segnale radiotelegrafico e radiotelefonico della storia. E mentre altre grand dames dell’epoca dormono in attesa di un innamorato investitore che le risvegli (per esempio, il Portofino Kulm, tra il golfo del Tigullio e il golfo Paradiso), anche l’Alto Adige offre gioie agli appassionati di Liberty, sotto i lampadari della sala da pranzo del Bemelmans Post di Collalbo (Bolzano) o al Villa Westend di Merano, dove nei fiori di stucco della facciata si riflettono quelli dei giardini di Castel Trauttmansdorff, raggiungibile anche a piedi dall’hotel.


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