Lazio

arriva “Unica”, l’app che rimborsa i ritardi Atac

Immaginate un’app in grado di rimborsarvi automaticamente quando un autobus arriva con oltre 20 minuti di ritardo. Niente reclami, niente code agli sportelli o mail nel vuoto.

Solo un clic – o nemmeno quello – e il rimborso vi arriva dritto sul conto. Fantascienza? No, si chiama “Unica”. Ed è il progetto ambizioso che promette di rivoluzionare il modo in cui i cittadini romani vivono il trasporto pubblico.

Peccato che, per ora, sia solo un progetto.

Di “Unica” si parla ormai da anni. Già nel 2022, il nome circolava tra le scrivanie di Atac e nei corridoi del Campidoglio, accompagnato da una parola chiave: MaaS, “Mobility as a Service”.

Un acronimo per un’idea semplice ma potente: integrare in un’unica piattaforma digitale tutti i servizi di trasporto, pubblici e privati, rendendo più semplice e più trasparente ogni spostamento urbano.

L’app, una volta attiva, promette di essere molto più di un biglietto digitale. Consentirà di pianificare viaggi in città, monitorare in tempo reale lo stato della rete, acquistare biglietti e abbonamenti con un tap, e – udite udite – ottenere rimborsi immediati per disservizi gravi. Un sogno per migliaia di pendolari che ogni giorno fanno i conti con corse soppresse, mezzi in ritardo, attese infinite in fermata.

Una speranza chiamata rimborso

La novità che fa più notizia è sicuramente il rimborso automatico. Il sistema rileverà, tramite geolocalizzazione e analisi dei dati, se un mezzo ha accumulato un ritardo e attiverà la procedura di ristoro, senza bisogno di reclami o moduli da compilare. Una rivoluzione per chi, fino a oggi, ha vissuto disagi in silenzio.

Non a caso, Atac ha già accantonato 2 milioni di euro in vista dei futuri rimborsi. Un gesto che testimonia una certa consapevolezza: i problemi ci sono, e riconoscerli è il primo passo per risolverli.

Il grande freno: la burocrazia

Tutto perfetto, sulla carta. Ma nella realtà? “Unica” è ancora lontana dal diventare realtà concreta. Manca una data di rilascio, e i passaggi tecnico-burocratici da affrontare sono ancora molti.

Dopo una sperimentazione lanciata con 10 mila volontari e 8 operatori del settore mobilità, poco si è mosso. Roma, insieme a Milano e Napoli, è città capofila del progetto finanziato dal Pnrr, ma per ora l’attesa è l’unica cosa certa.

Unica: un’opportunità (anche per Atac)

Oltre che per i cittadini, “Unica” rappresenta un’occasione anche per Atac. L’app potrebbe aiutare l’azienda a rimettersi in regola con l’Antitrust, che l’ha più volte richiamata per il mancato rispetto del contratto di servizio. La trasparenza e l’efficienza automatizzata dei rimborsi sarebbero un passo avanti per ricostruire il rapporto di fiducia con gli utenti e con le istituzioni.

Conclusione: sogno o svolta?

“Unica” è ancora un’idea, un’utopia digitale in costruzione. Ma è anche una promessa. Una promessa che Roma aspetta da troppo tempo. Perché il diritto alla mobilità non può più essere un terno al lotto. E se un’app può aiutarci a riconquistarlo, allora ben venga. Purché arrivi. E non in ritardo.

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