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Arresti, sabotaggi e repressione del dissenso: l’unità speciale che “fa funzionare” la Russia


Arresti, sabotaggi e repressione del dissenso: l'unità speciale che "fa funzionare" la Russia

C’è un’unità di 007 in Russia tanto potente quanto poco conosciuta. Si tratta del Dipartimento del controspionaggio russo (Dkro), la più prestigiosa delle forze di sicurezza del Cremlino, i cui uomini sono tra i responsabili della più impressionante ondata di repressione interna dai tempi di Stalin e ai quali è affidato il compito di dare la caccia agli americani. Una missione, quest’ultima, volta ad ottenere merce di scambio da barattare in cambio di preziosi prigionieri russi detenuti in Occidente.

Proprio nella rete dei circa 2000 agenti del Dkro, alle dipendenze dell’Fsb (l’erede del Kgb), è finito il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, accusato di spionaggio e liberato ad agosto dopo una detenzione durata 16 mesi, il quale ha raccontato in una lunga inchiesta come agisce l’unità d’élite di spie russe. E se i colleghi del reporter avevano già svelato l’esistenza di tale gruppo durante la sua prigionia – terminata con lo scambio, tra gli altri, del killer del Cremlino Vadim Krasikov – Gershkovich aggiunge adesso importanti dettagli non solo sull’operato degli 007 russi ma anche su quanto esso sia funzionale a mantenere il potere del presidente Vladimir Putin.

Il Dkro è come l’asse di una vettura. Senza, la macchina non funzionerebbe”, spiega una fonte anonima al giornalista del quotidiano finanziario Usa. I suoi operativi godono di uno stato particolarmente privilegiato ricevendo bonus per le missioni portate a termine, mutui a tassi vantaggiosi e persino i posti migliori nei resort russi sul mare. Funzionari occidentali confermano che nessun agente del Dkro sia mai passato dalla parte del “nemico”.

Le tecniche adoperate dai suoi membri sono spregiudicate. In casa e all’estero. Colleghi di Gershkovich sono stati seguiti apertamente per le strade di Washington e di Vienna con l’intento di intimidirli ed uno di loro è stato “invitato” dall’Fsb a recarsi a Mosca per un interrogatorio. In Russia, americani di mezza età con legami con il mondo militare e dell’intelligence sarebbero spesso vittime di “trappole al miele” su app di incontri organizzate dal Dkro.

Gli 007 di Mosca starebbero conducendo una campagna di sabotaggi e di rapimenti nell’Europa orientale e secondo funzionari ucraini anche Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence di Kiev, sarebbe sfuggito ad un loro attentato. Il Dkro ha ordinato la reclusione di centinaia di russi con l’accusa di spionaggio e tradimento e, a seguito del fallimento della presa di Kiev, ha ottenuto l’arresto per corruzione di decine di funzionari del ministero della Difesa. Molti dei detenuti sono finiti nella prigione di Lefortovo, la stessa in cui è stato rinchiuso Gershkovich e che nella Russia di Stalin veniva usata per torturare e giustiziare spie comuniste e naziste.

Il Dkro è gestito dal generale Dmitry Minaev e sarebbe proprio lui a selezionare gli americani da arrestare e a decidere quali prigionieri russi richiedere indietro dall’Occidente. Il Wall Street Journal conferma che Minaev era presente lo scorso agosto all’aeroporto Vnukovo di Mosca mentre Gershkovich e l’ex marine Paul Whelan venivano imbarcati su un volo diretto in Turchia.

Qui, ad Ankara, in un complesso scambio di prigionieri la Federazione ha liberato 16 uomini in cambio di otto individui detenuti negli Usa, in Germania, Slovenia, Norvegia e Polonia. Alla luce del successo di tale operazione è ragionevole aspettarsi che il Dkro stia già lavorando al suo prossimo obiettivo.


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