Piemonte

Arrestato dopo 9 anni l’assassino di “Momo”, lo aveva avvelenato e poi sotterrato in un campo

Momcilo Bakal era scomparso nel nulla esattamente 9 anni fa, a luglio 2016. Ora i carabinieri hanno scoperto che aveva litigato con un suo amico e lui lo aveva imbottito di farmaci per stordirlo e avvelenarlo, mentendo poi ai familiari e nascondendo il cadavere in un terreno di strada di Villaretto, a Torino: così i militari del Nucleo Investigativo del reparto Operativo del Comando provinciale hanno arrestato Milan Uskokovic, 63 anni, origini serbe ma residenza a Torino, già noto alle forze dell’ordine. Ora è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere di Bakal, imprenditore bosniaco di 44 anni, residente a Leinì.

Vigili del fuoco, cani da ricerca e sommozzatori avevano cercato l’uomo scomparso ovunque nel Torinese, anche in laghi e fiumi (come il laghetto di Falchera). La svolta per risolvere il mistero è arrivata nel 2023 grazie a nuove tecnologie e a un riscontro del Dna: Uskokovic ha commesso un altro reato ed è finito nel mirino degli investigatori coordinati dalla procura di Ivrea. Che hanno ricostruito a ritroso i movimenti della vittima – e del suo presunto assassino – fino al terreno di strada del Villaretto, non lontano dal luogo di lavoro e dalla casa di Bakal. Qui, dopo ricerche e scavi approfonditi, è stato finalmente ritrovato il corpo del 44enne.

Le analisi sui resti hanno dimostrato che era stato ucciso dopo avergli fatto ingerire grandi dosi di Zolpidem e Quetiapina, farmaci in grado di addormentare e stordire chi li ingerisce. Poi l’assassino ne ha simulato l’allontanamento volontario e ne ha fatto sparire l’auto. Il movente sarebbe legato a disaccordi e questioni economiche tali da spingere Uskokovic a compiere l’omicidio. Ora il 63enne è finito in carcere a Ivrea, ultimo atto di questo “cold case” risolto 9 anni dopo.


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