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arrestato a Venezia, ha sommato 12 anni di carcere

Furti, rapine e truffe nel Nordest: arrestato a Venezia un uomo con condanne a quasi 12 anni di carcere

Una lunga scia di reati che si è protratta per oltre un decennio nel territorio del Nordest ha finalmente trovato la sua conclusione. Nella giornata di giovedì 17 luglio, la Polizia di Stato di Venezia ha eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un cittadino italiano, responsabile di una lunga serie di reati tra cui furto aggravato, rapina e truffa.

L’uomo, destinatario di una pena complessiva di 11 anni e 9 mesi di reclusione, è stato rintracciato dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Venezia all’interno del Comune lagunare, dove si era stabilito da tempo.

Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale Ordinario di Venezia, a seguito del cumulo di numerose condanne definitive, accumulate nel corso degli anni per episodi criminali che hanno coinvolto più province del Nordest.

Secondo quanto riferito dalla Questura, l’attività investigativa è stata condotta con tecniche d’indagine tradizionali ma anche con strumenti avanzati di monitoraggio online. Decisivo, infatti, si è rivelato l’utilizzo di metodi digitali per la ricostruzione dei movimenti e delle attività dell’uomo.

Attraverso una mappatura informatica delle sue tracce, è stato possibile localizzarlo all’interno della Città Metropolitana di Venezia. Gli agenti hanno incrociato dati, segnalazioni e contenuti presenti in rete, tracciando un profilo preciso che ha portato infine al suo arresto.

«La pena inflitta all’uomo è il risultato di un cumulo di condanne definitive per numerosi episodi criminali che, presi singolarmente, potevano sembrare di modesta entità», ha dichiarato una nota della Questura di Venezia. «Ma la reiterazione dei comportamenti, la recidiva e la crescente gravità degli atti commessi hanno determinato un incremento del carico penale fino a raggiungere quasi dodici anni di reclusione».

Nel corso delle indagini, le forze dell’ordine hanno potuto contare su una lunga serie di denunce e querele sporte da cittadini e commercianti colpiti dalle azioni dell’uomo. In molti casi, gli episodi inizialmente classificati come “minori” si sono rivelati tasselli fondamentali per ricostruire l’intera parabola criminale del soggetto. Nonostante la frammentarietà dei reati e la diversità dei luoghi in cui sono stati compiuti — spesso in piccole località, lontano dai riflettori — il lavoro paziente degli investigatori ha permesso di delineare un quadro organico e coerente.

L’uomo è stato infine trasferito presso la Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore, nel centro storico di Venezia, dove ha avuto inizio l’esecuzione della pena. L’arresto rappresenta un importante risultato per la Polizia di Stato, che sottolinea come il contrasto alla criminalità diffusa richieda un costante lavoro di coordinamento tra forze dell’ordine, magistratura e cittadini.

Questo caso dimostra anche come l’apparente irrilevanza di certi reati, soprattutto se considerati isolatamente, possa invece costituire l’inizio di una lunga catena di eventi criminali, destinata a peggiorare se non adeguatamente affrontata. Le denunce tempestive e la collaborazione tra cittadini e istituzioni si sono rivelate, ancora una volta, strumenti fondamentali per garantire la sicurezza collettiva.


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