Arrestata in Iran Cecilia Sala: la giornalista era a Teheran per lavoro
La Farnesina ha comunicato che lo scorso 19 novembre a Teheran è stata arrestata la giornalista italiana Cecilia Sala. Si trovava in Iran per svolgere alcuni servizi di lavoro. L’ambasciata e il consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio. In coordinamento con la presidenza del Consiglio, la Farnesina ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Cecilia Sala e per verificare le condizioni della sua detenzione.
Non sono ancora note le ragioni dell’arresto della giornalista, che attualmente si trova in una cella in isolamento, stando a quanto riferito da Chora Media, testata con la quale Sala collabora nella realizzazione di un podcast. In base alla nota da loro diffusa, si troverebbe nel carcere di Evin, “dove vengono tenuti i dissidenti“. La notizia è stata data solo a distanza di una settimana perché si sperava che lavorando nel silenzio si sarebbe potuti giungere a una rapida risoluzione. “Cecilia era partita il 12 dicembre da Roma per l’Iran con un regolare visto giornalistico e le tutele di una giornalista in trasferta. Aveva fatto una serie di interviste e realizzato tre puntate del podcast Stories di Chora News. Sarebbe dovuta rientrare a Roma il 20 dicembre, ma la mattina del 19, dopo uno scambio di messaggi, il suo telefono è diventato muto“, prosegue la nota.
“Conoscendo Cecilia, che ha sempre mandato le registrazioni per le puntate del podcast con estrema puntualità anche dal fronte ucraino nei momenti più difficili, ci siamo preoccupati e, insieme al suo compagno, il giornalista del Post Daniele Raineri abbiamo allertato l’Unita di Crisi del Ministero degli Esteri“, spiega il suo editore, che spiega come solamente giovedì pomeriggio abbia dato notizie di sé, quando ha potuto chiamare sua madre brevemente per informarla dell’arresto. L’ambasciatrice d’Italia in Iran, Paola Amadei, ha effettuato una visita consolare in carcere dove si trova reclusa Sala e la Farnesina invita alla massima discrezione la stampa per agevolare una veloce e positiva risoluzione della vicenda.
“Le trattative con l’Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell’opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un’azione politica e diplomatica di alto livello. L’Italia lavora incessantemente per liberarla, seguendo ogni strada“, ha spiegato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondendo indirettamente a quanti stanno strumentalizzando la vicenda.
“Fin dal primo giorno, da quando è arrivata la notizia dell’inaccettabile arresto di Cecilia Sala da parte delle autorità Iraniane, tutto il Governo, in primis il Presidente Giorgia Meloni ed il Ministro Tajani, si è mosso per farla liberare. Ogni persona che poteva e può essere utile per ottenere questo obiettivo si è messa al lavoro“, ha concluso il ministro.
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