Arpa Friuli Venezia Giulia, dati positivi per la qualità dell’aria. Preoccupa l’ozono
11.07.2025 – 10.00 – Le ondate di calore delle ultime settimane, solo in parte attenuate dai recenti temporali, hanno evidenziato di nuovo a Trieste e in Friuli Venezia Giulia l’importanza della qualità dell’aria. L’ultimo report pubblicato da Arpa FVG sulle caratteristiche dell’aria in Regione, con riferimento all’anno 2024, sembra confermare una situazione fondamentalmente positiva.
Si registrano, in sostanza, due problematiche fondamentali: la presenza di particolato (Pm10) al confine col Veneto e, in estate, quantità di ozono superiori alla norma. La Regione FVG, è noto, è una zona di transito e di confine; pertanto spesso la qualità dell’aria viene condizionata dai vicini nazionali e regionali, dal Veneto alla Slovenia. Se ci si aggiunge a ciò, nel caso di Trieste, un elemento quale il vento di Bora, diventa difficile rinvenire cause precise. Per quanto concerne il particolato, presente nell’area sud occidentale del FVG, la causa risiede in una stagnazione delle masse d’aria vicino alla pianura padana, oltre all’utilizzo sbagliato di legno per il riscaldamento nei mesi invernali, con la produzione di benzo(a)pirene. La problema si ripresenta, anche se con meno gravità, anche in Carnia. Il grido d’allarme sull’ozono risuona tanto più attuale oggigiorno; se nel 2024 aveva già numeri da tenere sotto attenzione, oggigiorno sono noti gli sforamenti a Trieste con la stagione estiva.
Lo studio è stato condotto da Arpa FVG con una rete di stazioni di misura che monitorano i diversi inquinanti, tramite la raccolta, il trattamento e la validazione di dati sottoposti pertanto ad accurato vaglio. Lo studio accenna anche alla nuova normativa sulla qualità dell’aria presente nella Direttiva Europea di recente approvata.
[z.s.]