Armi sospette in porto a Genova, l’autorità portuale “rassicura” il Calp che chiede un osservatorio permanente sugli armamenti
Genova. La misteriosa arma fotografata al terminal Gmt e che sarà caricata su una nave della flotta Bahri nel porto di Genova non è destinata a Israele e quindi non verrà impiegata nel conflitto in Medio Oriente: si tratta di un cannone prodotto dalla Oto Melara della Spezia che dovrà essere montato su una nave Fincantieri nei cantieri di manutenzione di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti.
A spiegare la tipologia e la destinazione dell’armamento che ha creato allarme tra i portuali è stato il segretario generale del porto di Genova e Savona Paolo Piacenza a una delegazione dei portuali del Calp che questa mattina insieme agli studenti del collettivo Cambiare Rotta hanno dato vita a un presidio davanti alla sede dell’autorità di sistema portuale a palazzo San Giorgio.
La richiesta del Calp: “Un osservatorio permanente sugli armamenti”
“Dall’autorità portuale abbiamo ricevuto rassicurazioni circa il fatto che questo carico non violi la legge 185/90 e non sia destinato a un Paese impegnato direttamente in un conflitto bellico – spiega il portavoce del Calp e sindacalista Usb José Nivoi – ma allo stesso tempo abbiamo fatto richiesta di un osservatorio sugli armamenti che coinvolga tutte le istituzioni che hanno competenza in materia in modo da poter avere informazioni tempestive e puntuali ogni volta che vengano segnalati carichi sospetti nel porto di Genova ed evitare il rimpallo di responsabilità a cui abbiamo assistito negli anni scorsi”. Da parte dell’autorità portuale “abbiamo trovato oggi una maggiore volontà di dialogo rispetto al passato” aggiunge Nivoi.
Il segretario ha ascoltato la proposta dei portuali impegnandosi e ha spiegato che a settembre la richiesta sarà vagliata con gli altri soggetti, come Capitaneria, prefettura e Comune di Genova.
Lo stesso Comune di Genova aveva incontrato il Calp alcuni giorni fa condividendo le loro preoccupazioni e votando poi a maggioranza in consiglio una mozione che contiene tra l’altro la richiesta di sospendere immediatamente ogni forma di cooperazione istituzionale, militare e di ricerca tra il Comune di Genova e lo Stato di Israele fino alla cessazione delle gravi violazioni accertate e di rappresentare presso l’Anci e il Governo le richieste di riconoscere lo stato di Palestina da parte dell’Italia, dell’Unione Europea, richiedere lo stop alla vendita delle armi ad Israele e di arrivare ad un cessate il fuoco immediato.
In Prefettura l’incontro con Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti dopo la richiesta di “chiarimenti urgenti”
Anche Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che ieri dopo l’allarme lanciato dal Calp avevano a loro volta chiesto chiarimenti urgenti sul carico alle autorità competenti, minacciando, nel caso si trattasse di armi destinate al conflitto in Medio Oriente, di bloccare il carico. Per questo oggi una delegazione di sindacali è stata ricevuta questa mattina in Prefettura.