Viaggi e turismo

Armenia, la patria del turismo «slow» tra canyon, monasteri e vini antichi

I deliziosi vini di Areni

Le tradizionali anfore di terracotta nelle cantine di Areni

A un paio d’ore dalla capitale ecco Areni, villaggio agricolo famoso per i suoi deliziosi vini rossi dove nel 2007 un team di archeologi ha scoperto la più antica cantina vinicola del mondo, vecchia di oltre 6mila anni. La tradizione è ancora viva: qui si produce il vino nelle anfore di terracotta come una volta, la qualità è davvero alta anche grazie ai terreni secchi battuti dal vento. Passeggiare per Areni è come tornare alle nostre campagne di un secolo fa: strade sterrate, donne che al tramonto, quando il sole concede un po’ di respiro, siedono nei cortili ad essiccare peperoncini insieme ai figli.

Noravank, IL monastero

A poca distanza da Areni c’è il monastero di Noravank: impossibile non restare a bocca aperta di fronte allo straordinario connubio tra storia millenaria e pareti di roccia rossa che al tramonto diventano color ocra. Il silenzio assoluto invita al raccoglimento, la bellezza del luogo è commovente, il consiglio è di restare seduti ad ammirare lo spettacolo fino all’imbrunire. L’Armenia ha decine di splendidi monasteri, ma se bisogna sceglierne uno solo, non ci sono dubbi: è Noravank.

Le grotte illuminate di Goris

Giochi di luce nelle pareti di roccia di Goris

Si prosegue verso il confine con l’Iran, sfiorando le exclave azere che qua è là spuntano in queste terre così frammentate e conflittuali e si arriva a Goris, la città che nel 2023 ha ospitato i rifugiati armeni in fuga dal vicino Nagorno-Karabakh definitivamente conquistato dalle truppe di Baku. Oggi la cittadina è tornata al suo fascino di meta turistica circondata da imponenti pareti di roccia dove un tempo sorgevano villaggi rupestri: di sera le grotte si illuminano in un caleidoscopio di luci. La piazza centrale di Goris invece è un bizzarro accostamento di classici edifici sovietici, giardini e una singolare copia della Torre Eiffel.

A Tatev con la funivia più lunga del mondo

Da qui in meno di un’ora si sale in auto al monastero di Tatev. Per arrivarci si può scegliere tra una strada panoramica e ricca di tornanti – attenzione ai camion provenienti dall’Iran – e la Tatev Wings, la funivia più lunga del mondo finanziata nel 2010 dal magnate Ruben Vardanyan, che in seguito alla vittoriosa offensiva azera nel Nagorno Karabakh si trova ora rinchiuso in carcere a Baku. Tatev è un altro luogo di alta spiritualità: come a Noravank qui in epoca medievale sorgeva una Università e in effetti il sito si presta perfettamente allo studio e al raccoglimento.

Il ponte tibetano e il villaggio rupestre

Il ponte tibetano che conduce al villaggio rupestre di Khndzoresk

Tornando verso Goris una breve deviazione conduce all’impronunciabile Khndzoresk, impressionante villaggio rupestre ormai abbandonato ma che meno di un secolo fa ospitava migliaia di famiglie, negozi e scuole. Raggiungerlo è una doppia avventura: prima bisogna percorrere una strada sterrata e malconcia e una volta parcheggiata l’auto si deve attraversare un traballante ponte tibetano sospeso su uno strapiombo di 60 metri. Per chi non soffre di vertigini è un’esperienza molto divertente. Con circa 4 ore di auto si torna nel caos di Yerevan, sede dell’unico aeroporto internazionale del Paese collegato anche con l’Italia. In alternativa si può proseguire in auto verso nord per un soggiorno in Georgia: ma questa è un’altra storia.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »