Liguria

Argentina, la Cassazione annulla il carcere per l’ex br Bertulazzi


Buenos Aires. Nuovo capitolo giudiziario in Argentina per l’ex Br Leonardo Bertulazzi: la Cassazione penale ha annullato infatti la decisione della giudice María Servini che aveva revocato i domiciliari dell’italiano 73enne, ex Br, Leonardo Bertulazzi, ordinandone la detenzione in carcere per rischio di fuga.

Con voto favorevole dei giudici Angela Ledesma e Alejandro Slokar — e contrario di Guillermo Yacobucci — la Cassazione ha accolto il ricorso della difesa di Bertulazzi, ordinando un nuovo pronunciamento che consideri la sua età avanzata e il suo status di rifugiato ancora vigente. L’ex brigatista, di cui l’Italia ha chiesto l’estradizione, attende ora la decisione del tribunale amministrativo sul suo status.

Tempi più lunghi per l’estrazione, per cui si attende anche il ricorso sull’annullamento dello status di rifugiato

Il 1 luglio il via libera all’estradizione di Bertulazzi

Lo scorso 1 luglio, la Corte Suprema argentina aveva espresso parere favorevole all’estradizione in Italia di Leonardo Bertulazzi, agli arresti domiciliari dal 29 agosto scorso, proprio sulla base della revoca dello status di rifugiato, accogliendo il parere favorevole espresso dal Procuratore della Repubblica, Eduardo Casal, che riteneva “infondate” le ragioni espresse dalla Difesa dell’ex brigatista nell’appello contro una prima sentenza favorevole all’estradizione della stessa giustizia federale. La stessa Corte aveva precisato tuttavia nella sentenza che la decisione sull’estradizione non riguardava invece il ricorso presentato dall’ex Br sulla revoca dello status di rifugiato che rimaneva quindi ancora aperto.

Per il sequestro Costa e per la partecipazione a banda armata avrà diritto a un nuovo processo

Quando l’ex Br Leonardo Bertulazzi sarà estradato in Italia, non sarà automaticamente portato in carcere per scontare la pena ma avrà diritto a un nuovo processo per i fatti di cui è accusato, vale a dire il sequestro dell’imprenditore genovese Pietro Costa del 1977 e la partecipazione a banda armata. E’ questa la garanzia ottenuta dal governo argentino che ha fatto scattare il via libera dei giudici all’estradizione dopo 20 anni di stallo.

Bertulazzi era stato condannato a 27 anni di carcere in contumacia. Per ottenere l’estradizione il sostituto procuratore generale di Genova Enrico Zucca (che oggi ricopre la massima carica dell’ufficio) nella relazione inviata al ministro della Giustizia Carlo Nordio da allegare alla richiesta di estradizione aveva specificato che in base alla normativa la Procura generale non può dimostrare che l’ex membro della colonna genovese fosse a conoscenza delle accuse nei suoi confronti, visto che si era rifugiato in Argentina prima dell’ordine di cattura e dei processi e aveva sempre avuto un avvocato d’ufficio. Quindi in base al trattato vigente tra il nostro Paese e l’Argentina in materia di estradizioni Bertulazzi potrà entro 30 giorni dal suo arrivo in Italia chiedere un nuovo processo davanti alla Corte d’appello di Genova.

Un processo che ripartirà da zero e con le regole attuali e dove la pubblica accusa dovrà portare le prove della colpevolezza a cinquant’anni dai fatti.

Bertulazzi, il primo arresto nel 2004: da 20 anni l’Italia ne chiede l’estradizione

Bertulazzi, che viveva in Sudamerica dal 1980, era stato arrestato a Buenos Aires nel 2002. Aveva passato in cella 8 mesi perché l’’Italia ne aveva chiesto l’estradizione dopo la condanna definiva a 27 anni di carcere. Ma nel 2003 l’estradizione non fu concessa proprio perché i processi si erano celebrati in assenza dell’imputato. Poi nel 2004 Bertulazzi aveva ottenuto lo status di rifugiato politico.

Alcuni anni fa la Corte d’assiste d’appello di Genova aveva dichiarato prescritta la pena perché non eseguita ad oltre trent’anni dalla condanna e la Cassazione le aveva dato ragione ma una nuova pronuncia arrivata nel 2018 aveva invece stabilito che la pena non si è estinta, perché l’arresto avvenuto a Buenos Aires nel novembre 2002 ha interrotto il decorso della prescrizione. Un anno fa la decisione del governo argentino di revocare lo status di rifugiato e l’arresto. Poi la scarcerazione a novembre dopo che era stato accolto il ricorso del suo avvocato che aveva sostenuto che la revoca dello status di rifugiato decretata dal governo di Javier Milei non era effettiva al momento dell’arresto il 29 agosto. Bertulazzi era rimasto ai domiciliari fino al 1 luglio quando era stato arrestato per il pericolo di fuga. Ieri invece la nuova scarcerazione.

 




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