Toscana

Arezzo perderà il 70 per cento dei soldi per manutenzione e sicurezza


Nel 2026 le strade delle province toscane subiranno tagli del 70 per cento. Milioni di euro che inizialmente erano stati assegnati dal governo Meloni per la messa in sicurezza, ma che poi con il decreto legge Infrastrutture del Ministero dei trasporti si sono volatilizzati. A livello regionale si parla di una 34 milioni persi su 48 inizialmente stanziati. Solo il 30 per cento dunque potrà essere utilizzato dalle amministrazioni per curare le strade che quotidianamente i cittadini percorrono.

Ma cosa accadrà nel dettaglio in provincia di Arezzo? Inizialmente gli amministratori potevano contare su uno stanziamento di 4milioni e 611mila euro.  Poi l’annuncio dei tagli: la Provincia dovrà fare a meno di 3milioni 227 mila euro. Per la messa in sicurezza delle strade dunque, non resta che 1milione e 383 mila euro, che dovrà andare a copire centiniaia di chilometri di vie di comunicazione. 

Quella di Arezzo non è la sola provincia a fare i conti con i tagli. Le forbici del ministero investono tutta la regione. A partire dalla Città metropolitana di Firenze dovrà fare a meno 6,7 milioni dei 9milioni 700mila euro inizialmente stanziati. Pesante perdita da 3,9 milioni per le province di Pisa e Grosseto. A Lucca i tagli saranno di 3,8 milioni, a Siena di  3,7 milioni e ad Arezzo, nìcine dettio 3,2 milioni in meno.  Infine Pistoia privata di 2,7 milioni, Livorno di 2,2 milioni, Massa Carrara di 2 milioni e Prato di 1,4 milioni. 

Tagli pesantissimi che hanno scatenato polemiche. I primi ad alzare le barricate sono stati Anci (Associazione dei Comuni) e Upi (Unione delle Province italine): “Solo per le province toscane – ha sottolineato  il presidente di Upi Toscana Gianni Lorenzetti in una nota –  i tagli previsti ammontano complessivamente a oltre 58 milioni di euro nel quinquennio 2025-2029, una riduzione che colpisce in modo uniforme tutte le Province. Una penalizzazione inaccettabile, che danneggia particolare le aree interne, dove la rete stradale provinciale rappresenta spesso l’unica infrastruttura di collegamento tra territori, piccoli centri e servizi essenziali. Tagliare in modo lineare significa ignorare le differenze territoriali e aggravare il divario tra aree urbane e periferiche. Non possiamo permettere che l’Italia dei territori venga messa in secondo piano: servono investimenti, non sottrazioni”.

Netta anche la presa di posizione del Pd:  “Molte strade, soprattutto nelle zone interne e montane, non potranno essere sistemate o messe in sicurezza, proprio mentre il maltempo e il dissesto idrogeologico richiederebbero interventi urgenti e maggiori risorse. Così facendo si penalizzano intere vallate della nostra Provincia”, ha affermato Barbara Croci. 


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