Basilicata

Appalto con la Regione Calabria da 132 milioni, Daffinà indagato anche dalla Procura di Roma

Dopo l’inchiesta della Procura di Catanzaro, il sub commissario alla Depurazione della Regione Calabria Tonino Daffinà risulta indagato, con dei dirigenti di società informatiche, anche da quella di Roma: denunce, perquisizioni e sequestri al centro di un’indagine su subappalti “forzati” e rapporti finanziari ritenuti opachi nella Regione


ROMA – Nuova iscrizione nel registro degli indagati per il commercialista vibonese Tonino Daffinà, sub commissario nazionale alla depurazione; dopo essere finito nell’indagine della Procura di Catanzaro sulla Regione Calabria, questa volta il professionista si trova nel mirino di quella di Roma che sta indagando su un presunto intreccio di appalti pubblici, pressioni ai vertici regionali e fatture sospette.

L’indagine, guidata dal sostituto procuratore Gianfranco Gallo, si è caratterizzata per una serie di perquisizioni e sequestri nei confronti di Daffinà e di altre persone: Dario Buttitta, nato a Palermo il 29 giugno 1962, vicepresidente esecutivo di Engineering Ingegneria Informatica S.p.A., residente a Segrate (MI) Guglielmo Boschetti, nato a Vasto (CH) il 22 marzo 1960, residente a Cupello (CH); Danilo Lucangeli, nato a Carsoli (AQ) il 28 luglio 1957, residente a Carsoli (AQ), legale rappresentante di Pertexia Srl.

Come si evince dal decreto di perquisizione di 13 pagine, gli indagati sono accusati, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti per un ammontare complessivo di 277.000 euro.

DAFFINÀ INDAGATO, LA REGIONE CALABRIA E L’INCHIESTA DI ROMA, LA DENUNCIA DI NARDELLI: INCONTRI, PRESSIONI E SUBAPPALTI “FORZATI”

Le indagini nascono dalla denuncia dell’ex direttore commerciale di Engineering, Antonio Nardelli, che ha ricostruito una serie di episodi tra il 2022 e il 2023. Secondo Nardelli, nell’agosto 2022 Buttitta gli avrebbe chiesto di recarsi in Calabria con Boschetti per incontrare un pubblico ufficiale della Regione. L’incontro, al quale Nardelli non partecipò per motivi familiari, si sarebbe concluso con un accordo: Pertexia avrebbe ottenuto un subappalto pari al 10% del valore delle commesse “ESIR” e “NUE”, indipendentemente dalla reale necessità tecnica. Pochi giorni dopo, il 29 agosto 2022, Boschetti – riferendosi a intese già prese con Buttitta – spiegò a Nardelli che “la maggior parte delle somme” sarebbe andata a Daffinà, ritenuto il tramite politico-amministrativo in Regione.

IL PRANZO IN UN RISTORANTE VICINO LA CASSAZIONE E IL PRESUNTO RUOLO DI DAFFINÀ

A ottobre 2022 Nardelli, su pressione di Buttitta, incontrò Boschetti e Daffinà in un ristorante vicino alla Cassazione, “Il Simposio”. In quell’occasione, Daffinà confermò la sua amicizia con Boschetti e la conoscenza diretta delle attività di Engineering in Calabria. Subito dopo lasciò il tavolo, lasciando a Boschetti il compito di ribadire la richiesta: predisporre “l’incartamento” per il subappalto. Nardelli si oppose, segnalando criticità economiche e il rischio di perdita sul progetto. Da quel momento, i rapporti con Buttitta si incrinarono e il manager fu progressivamente escluso dalle trattative, che passarono alla direttrice tecnica Ersilia Gennarelli.

LA “FABBRICA DEL SOFTWARE” E LE FATTURE RITENUTE SOSPETTE

Secondo la denuncia, nel febbraio 2023 Gennarelli comunicò a Nardelli l’intenzione di procedere comunque con l’operazione, utilizzando la “fabbrica del software” di Engineering diretta da Simone Pace per mascherare il subappalto, evitando di far apparire il nome Pertexia nei documenti ufficiali. Nardelli sostenne che il rapporto di fatturazione Engineering–Pertexia fosse fittizio, senza alcuna reale prestazione, e ne parlò con il collega Vincenzo Pagano, incaricato del “contratto Boschetti”. Poco dopo, Buttitta chiese il licenziamento di Pagano, accusandolo di ostacolare gli accordi in Calabria anche nell’area Sanità. Pagano, messo sotto pressione e destinatario di un richiamo disciplinare ritenuto pretestuoso, si dimise a marzo 2023.

Nell’estate 2023, Boschetti tornò alla carica cercando un nuovo incontro con Nardelli, che rifiutò. A ottobre 2023, Boschetti lo contattò di nuovo dicendo di “stare ancora aspettando quella cosa”, alludendo – secondo l’accusa – a somme non ancora corrisposte. Gli inquirenti hanno accertato che Pertexia, tra il 2019 e il 2025, ha emesso verso Engineering fatture per importi milionari. Rapporti commerciali incrociati emergono anche con In.Co.Tec. Srl, riconducibile a Boschetti, e con La Fenice Srl, legata a Daffinà e alla sua famiglia, con scambi di denaro e beni, inclusa la disponibilità di un’auto aziendale.

LA GARA DEL VALORE COMPLESSIVO DA 1,2 MILIARDI DI EURO AL CENTRO DELL’INDAGINE DELLA PROCURA DI ROMA

Il decreto dispone la perquisizione di abitazioni, uffici, veicoli, cassette di sicurezza e altri luoghi nella disponibilità degli indagati, con sequestro di documentazione cartacea e digitale.

In ordine ai fatti appena esposti, gli inquirenti hanno incrociato dati e documenti chiave, scoprendo un Accordo Quadro denominato “Gara Servizi applicativi in ottica cloud e Pmo”, pubblicato il 20 febbraio 2020 con scadenza per le offerte al 5 ottobre 2020. La gara, suddivisa in 9 lotti per un valore complessivo superiore a 1,2 miliardi di euro, prevedeva l’assegnazione di servizi applicativi e progetti Pmo rivolti soprattutto alla pubblica amministrazione locale del Centro-Sud, con una particolare attenzione ai soggetti con sede in Calabria.

Le amministrazioni coinvolte, dopo aver identificato il lotto di competenza in base alle proprie necessità, dovevano seguire un percorso ben definito. La procedura si articolava in due fasi: la prima, gestita da Consip, portava all’aggiudicazione e alla stipula dell’Accordo Quadro; la seconda, invece, vedeva le singole amministrazioni affidare i contratti esecutivi, scegliendo tra due modalità: affidamento diretto senza ulteriori gare o riapertura del confronto competitivo tra i fornitori già inclusi nell’Accordo Quadro.

La scelta del fornitore finale, fondamentale, veniva effettuata attraverso un “comparatore” elettronico che assegnava un punteggio tecnico (70 punti) e uno economico (30 punti). Il primo della graduatoria risultava aggiudicatario del contratto esecutivo.

DAFFINÀ INDAGATO ANCHE A ROMA, IL LOTTO RIGUARDANTE LA REGIONE CALABRIA DA 132 MILIONI DI EURO

Il lotto n. 5, denominato “Macroarea Sud per contratti di dimensioni medio-piccole”, venne definitivamente assegnato il 4 agosto 2022 con un valore base d’asta di 132 milioni di euro. I quattro aggiudicatari principali erano raggruppati in RTI, con Engineering Ingegneria Informatica Spa come mandataria, affiancata da Maggioli Spa, Indra Italia Spa ed Exprivia Spa. È proprio qui che si colloca l’inizio dei rapporti tra il vicepresidente di Engineering Dario Buttitta e Guglielmo Boschetti.

DAFFINA INDAGATO, L’INCHIESTA PUNTA SUGLI APPALTI DELLA REGIONE CALABRIA PER I SISTEMI INFORMATIVI REGIONALI E IL NUMERO UNICO DELLE EMERGENZE

Due procedure di affidamento al centro dell’inchiesta riguardano i “Sistemi Informativi Regionali” e il “Numero Unico delle Emergenze (Nue)”. In particolare, con decreto del 20 gennaio 2023, la Regione Calabria ha approvato il Piano Operativo per l’evoluzione dei sistemi informativi regionali per un importo di oltre 4,1 milioni di euro, affidato a un Rti con Engineering come capofila insieme a vari partner tecnologici. Per il progetto Nue, invece, i decreti del giugno e ottobre 2023 attestano l’avanzamento dei lavori e il pagamento del secondo Sal all’Rti Engineering, cui fa capo il coordinamento generale.

I FLUSSI FINANZIARI E LE FATTURE DA MIGLIAIA DI EURO

Sui flussi finanziari, le indagini hanno rivelato fatture milionarie emesse da Pertexia Srl a Engineering tra il 2019 e il 2025, con importi che oscillano da alcune centinaia di migliaia a oltre 3 milioni di euro annui. Rapporti simili emergono anche tra In.Co.Tec. Srl, Boschetti, e La Fenice Srl, società legata a Daffinà e alla sua famiglia, con movimentazioni di denaro, beni e persino un’auto aziendale.

Un episodio particolare: il 9 agosto 2022 Boschetti è stato fermato dalla Polizia a Vibo Valentia insieme a Daffinà, a bordo di un’auto intestata alla Fenice Srl, società il cui capitale è controllato al 30% da Maria Francesca Palamaro — socia di Daffinà — e al 70% da Filippo Daffinà, figlio di Tonino. Gli accertamenti proseguono con perquisizioni mirate in abitazioni, uffici e depositi degli indagati, alla ricerca di prove documentali e digitali che possano far luce sulle modalità di assegnazione degli appalti e sull’eventuale uso illecito di fatture per operazioni inesistenti.


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