Umbria

Appalti Terni, centrodestra: «Stop massimo ribasso»


di M.R.

I gruppi di opposizione di area centrodestra a Palazzo Spada, rispetto al tema degli appalti che negli ultimi giorni ha dominato il dibattito politico attuale, hanno elaborato un atto di indirizzo, presentato dal consigliere Roberto Pastura, per impegnare la giunta comunale «a superare il criterio del massimo ribasso che talvolta paradossalmente finisce per costare di più per le problematiche che ne derivano». L’iniziativa è stata presentata venerdì mattina in una conferenza stampa a Palazzo Spada dai gruppi consiliari Fdi, Fi e Orlando Masselli sindaco.

Appalti All’amministrazione si chiede di tener conto di sostenibilità sociale e ambientale delle offerte, l’integrità aziendale dei competitors in gara e così via. «L’iniziativa odierna – spiega Valdimiro Orsini (Masselli sindaco) – non vuole certamente mettere in discussione il corretto operare dell’amministrazione, piuttosto vuole essere un invito ad agire nel massimo rispetto della qualità delle opere e della salvaguardia occupazionale, senza ovviamente perdere di vista il tessuto economico locale. Il Comune – aggiunge – potrebbe dotarsi di un albo dinamico di ditte di fiducia o suddividere in lotti funzionali gli appalti, per permettere ad aziende medie e piccole che caratterizzano l’imprenditoria del territorio al fine di salvaguardarla».

Centrodestra Secondo Francesco Maria Ferranti (Fi) il «massimo ribasso è un criterio legittimo applicabile alle gare d’appalto, ma chiaramente è una scelta politica e ci si assume la responsabilità delle criticità che in questo contesto sovente si verificano. Sarebbe preferibile il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Allo stesso modo sarebbe auspicabile che nel caso di gare a invito si facesse riferimento a imprese del territorio». Cinzia Fabrizi del gruppo Misto invece ha evidenziato che «contenziosi e ritardi spesso caratterizzano gli appalti affidati con il criterio del massimo ribasso. L’offerta economicamente più vantaggiosa è di più difficile valutazione ma è prevista e preferibile. Con l’atto facciamo nostro il grido di allarme che è arrivato dal territorio». Presenti in aula venerdì mattina anche i rappresentanti delle associazioni di categoria.

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