Aperta la biglietteria FU ME Festival 2025 – Forlì24ore.it

©Chiara Pasqualini/MIP NB la presente foto puo’ essere utilizzata esclusivamente per l’avvenimento in oggetto o per pubblicazioni riguardanti Ascanio Celestini
Arriva alla sua sesta edizione FU ME Festival – acronimo di FUture MEmorie: creare memorie per costruire futuri – che torna ad animare Cesena da martedì 2 a domenica 14 settembre 2025 con il meglio della scena teatrale contemporanea
Sarà infatti l’architettura il filo conduttore di questa edizione pensata per esaltare i luoghi di Cesena e indagare che rapporto ci sia tra la città e le persone e quanto gli spazi influiscono nelle nostre vite.
Il festival, progetto di Alchemico Tre con la direzione artistica di Michele Di Giacomo e la consulenza musicale di Alex Monogawa, è realizzato con il contributo e il patrocinio del Comune di Cesena, con il contributo della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno di Gruppo HERA, Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, Coop Alleanza 3.0 e Romagna Iniziative, in collaborazione con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e coinvolgendo partner quali il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, Delegazione FAI Cesena, Libreria Ubik Cesena, Apeiron Odv, Limo Aps, Mine Vaganti Verona. Allestimenti verdi a cura di Les Plantes e GM Garden.
Tantissimi gli artisti ospiti under 35 e under 40 tra cui le compagnie Parini Secondo, Castaldo/Sintucci, la cantante Denise Battaglia in dialogo con interpreti e compagnie più famose e consolidate come Ascanio Celestini, Tindaro Granata, Terzo Segreto di Satira, Teatro Delle Albe, Frosini-Timpano e la Compagnia Licia Lanera.
FU ME – spiega Michele Di Giacomo – sarà un viaggio tra spettacoli, eventi, performance. Ma non solo. Sarà anche un attraversamento della città. Metteremo il teatro dentro i luoghi e lo lasceremo risuonare nei vuoti, nelle architetture. Nel 2025 Cesena si trasformerà: non per magia, ma per visione e FU ME ne sarà l’innesco. Sarà architettura viva, scena aperta, corpo collettivo. Una città non si contempla. La città è un organismo vivo che ci chiama e al tempo stesso un corpo che chiede di essere immaginato. Una città viva è una città che si lascia guardare con occhi nuovi.
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