Trentino Alto Adige/Suedtirol

Anziani e assegno di cura: «Così non è sostenibile, serve l’assicurazione» – Cronaca



BOLZANO. «La popolazione invecchia e i costi esplodono. L’assegno di cura per la non autosufficienza non è più sostenibile. Stiamo pensando di integrarlo con un’assicurazione. Decideremo entro l’anno così da poter sviluppare il modello già nel 2026». 

L’assegno – fondamentale per pagare la badante o la casa di riposo – che l’Alto Adige, unico in Italia, eroga dal 2007 – non regge. L’hanno ripetuto ieri l’assessora al Sociale Rosmarie Pamer ed Eugenio Bizzotto – direttore dell’Agenzia per lo sviluppo economico e sociale (Asse) della Provincia. 

Assegno per 15.869 persone: cifra record di 137 milioni

L’anno scorso in 15.869 – 370 in più dell’anno precedente – hanno ricevuto l’assegno per la non autosufficienza almeno una volta al mese. Nel 2024 la Provincia ha erogato fondi per un totale di 137,4 milioni (nel 2023 erano stati 132.839). «Cifra record», commenta Bizzotto. A questo importo si aggiunge un finanziamento di 132,29 milioni per le 79 case di riposo. La cifra totale per tutte le prestazioni è di 271 milioni.



I modelli sono tre, c’è anche il collegamento con Pensplan

«L’assegno di cura è pilastro fondamentale ma da solo arranca. Stiamo studiando l’adozione di modelli integrativi che garantiscano l’assistenza a casa coloro che ne avranno bisogno». L’assessora Pamer parla di «assicurazione volontaria di cura» e di «integrazione all’assegno».«In questo secondo caso – precisa Bizzotto – il riferimento è alla possibile introduzione di un “assegno di cura due” che vada ad affiancare quello già esistente e che dovrebbe determinarsi grazie all’introduzione di un sistema di assicurazione volontaria». 



Praticabile anche una terzia via: il collegamento con Pensplan (fondi pensione integrativi) «Alla fine del 2024 è stato istituito un tavolo per analizzare i modelli esistenti e identificare l’approccio più idoneo per rispondere in futuro ai bisogni della popolazione. La decisione da adottare è attesa entro l’anno, così da poterla sviluppare già nel 2026». 

Over 75: dal 2025 al 2024 l’aumento supera il 34%

I calcoli dell’Istituto provinciale di statistica Astat prevedono un aumento degli over 75 dai 58.174 del 2025 ai 78.335 del 2040. Un aumento che supera il 34%. «In seguito arriverà il calo demografico. Non ha senso continuare a costruire case di riposo visto che poi fatichiamo a trovare personale». A proposito l’assessora spiega che in autunno parte la formazione di un’ulteriore figura professionale per l’assistenza di base. «Meglio puntare sull’assistenza a casa». 

Assegno di cura: 4 livelli da 587 a 1.800 euro

I contributi vanno da un minimo di 587 euro ad un massimo di 1.800 euro al mese. Primo livello 60-120 ore (587 euro); secondo 120-180 ore (900 euro); terzo 180-240 ore (1.350 euro) e quarto oltre le 240 ore (1.800 euro). 

A Bolzano le attese toccano i sette mesi

Pamer ricorda che a Bolzano le attese per l’assegno toccano i 7 mesi. I distretti di Gries-San Quirino e Aslago-Oltrisarco, quelli dove si aspetta di più. In difficoltà anche il Meranese. «Mancano infermieri e gli operatori socio assistenziali necessari per le visite che accertano la non autosufficienza. Soffriamo la mancanza di lavoratori qualificati, i tempi dei concorsi e i pensionamenti. Mancano anche i locali per le valutazioni». 

Gnecchi, bilancio ricchissimo, si devono trovare i soldi

«Partiamo dalle cifre» dice Luisa Gnecchi, già parlamentare, vicepresidente Inps ed a tutt’oggi nel cda dell’Istituto. «Il bilancio di previsione della Provincia per il 2025 è di 8 miliardi. Prima di parlare di ulteriori sottoscrizioni di assicurazioni sulla vecchiaia da pagare ogni mese, diciamo che casa, sociale e salute devono essere le prime ragioni di spesa. Ci sono pensionati che incassano ogni mese una buona pensione. Ecco, dovremo solo ringraziarli perchè significa che hanno lavorato anni, pagando in pieno Irpef e contributi. Aspettiamo che diventino più anziani per chiedere loro ancora soldi?».

Copertura previdenziale per i periodi di cura

Tra le misure c’è anche il contributo per la copertura previdenziale dei periodi di cura ai familiari non autosufficienti. L’anno scorso 493 persone ne hanno fatto richiesta. In questo modo, l’ente pubblico sostiene tutti coloro che versano volontariamente contributi pensionistici o che hanno attivato una forma di pensione complementare e si prendono cura di un familiare. Pochi lo sanno. Nel 2024 gli interventi economici della Provincia sono andati anche al sostegno di invalidi civili, ciechi civili e sordi. Sono stati erogati 35,2 milioni sotto forma di pensione, 13,3 milioni come indennità di accompagnamento, di comunicazione o indennità per minori invalidi parziali e 1,03 milioni come indennità integrativa per non vedenti. In totale, la Provincia ha erogato 7.626 prestazioni per invalidità parziale o totale, sordità e/o cecità (alcuni beneficiari ricevono una prestazione, altri ne ricevono più di una).




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