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Antonello Fassari, il Cesare dei Cesaroni, ci lascia con l’amaro in bocca. Claudio Amendola: «Sarai per sempre mio fratello»

«Sarai per sempre mio fratello». È straziante leggere tutti i commenti sulla pagina Facebook dell’attore romano Antonello Fassari che si è spento a Roma all’età di 72 anni. Noto per la sua interpretazione di Cesare nella serie I Cesaroni, con Claudio amendola, Max Tortora e Elena Sofia Ricci, si era diplomato all’Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico nel 1975, per poi lavorare in teatro e nel varietà, indimenticabile il suo «compagno Antonio» con l’eschimo ad Avanzi di Serena Dandini, un comunista caduto in coma negli anni settanta e risvegliatosi nel 1993. E chi non ricorda «Puccio» nella serie anni ’80 I ragazzi della 3ª C?
All’Ansa Amendola ha spiegato: «Ci era nota la malattia bastarda che lo aveva colpito, ma non eravamo preparati alla notizia. Per me è un pezzo di vita che va via, è dura anche parlare, mi aspetto che stia borbottando da qualche parte lassù».

Antonello Fassari Claudio amendola e Max Tortora il cas dei Cesaroni nel 2010

Antonello Fassari, Claudio amendola e Max Tortora, il cas dei Cesaroni, nel 2010

Ernesto Ruscio/Getty Images

Dici «Cesaroni» e pensi subito al Giulio di Claudio Amendola, anche se uno dei personaggi più forti e divertenti della serie è sempre stato il fratello maggiore, burbero e tirchio oltre l’inverosimile, cui ha prestato il volto fin dalla primissima stagione Antonello Fassari. La cosa bella del suo Cesare Cesaroni era il suo essere sfumato, visto che Cesare era, sì, roccioso e diffidente, ma anche incredibilmente tenero e dolce, specie in presenza della donna di cui si era perdutamente innamorato, Pamela, e di sua figlia Matilde.

Antonello Fassari era Roma – negli anni Duemila ha pure preso parte a un remake di **S.P.Q.R **con Nino Frassica al posto di Massimo Boldi e lui, Fassari, al posto di Christian De Sica -, ma era anche un artista dotato di tempi comici perfetti oltre che di una cosa che molti oggi hanno perso di vista: un forte senso di discrezione. A differenza di molti suoi colleghi, infatti, Fassari non ha mai rilasciato tante interviste e non è mai intervenuto troppo né agli eventi mondani né alle grandi premiazioni, a dimostrazione della sua volontà di separare la persona dai suoi personaggi che, nella sua carriera, hanno assunto anche tinte decisamente dark come quelli interpretati in Romanzo criminale e Suburra.

Antonello Fassari nei panni del «compagno Antonio» con Serena Dandini ad Avanzi nel 1993

Antonello Fassari nei panni del «compagno Antonio», con Serena Dandini ad Avanzi nel 1993

La discrezione lo ha portato, tra l’altro, a tacere ai media anche la sua malattia, tenuta nascosta anche quando ha cominciato a serpeggiare l’idea di un revival dei «Cesaroni» che, a questo punto, ci chiediamo se abbia un senso, perché vedere Giulio ed Ezio senza Cesare sarebbe un po’ come vedere Francesco Totti senza la maglia della Roma cui i fratelli Cesaroni erano da sempre devoti. Antonello Fassari se ne va oggi, e un po’ di amaro in bocca per non averlo visto in altri ruoli e non aver riconosciuto il suo grande talento un po’ ce lo abbiamo.

Su Facebook inatnto non si contano i ricordi, come quello dell’attore Ludovico Fremont, Walter dei Cesaroni. «Io te dico na cosa sola…grazie! E comunque, “che amarezza”!».

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