Politica

>>>ANSA/Maxi-attacco su Kiev. Trump pronto alle sanzioni a Mosca – Altre news

(di Michele Esposito)
Una pioggia di droni su Kiev nel
cuore della notte, come mai si era vista dall’inizio
dell’offensiva della Russia. Un maxi-attacco che non ha
risparmiato bambini, edifici residenziali, istituti scolastici e
che, come inquietante novità, ha coinvolto anche la sede del
governo ucraino. La domenica di sangue voluta da Vladimir Putin
pone un nuovo macigno sul dialogo per la pace, già impantanato
da giorni. La reazione dell’Occidente non si è fatta attendere.

   
“Putin deride la diplomazia e calpesta il diritto
internazionale”, ha sottolineato Ursula von der Leyen. “La
Russia aumenta la sua ferocia, l’Italia farà la sua parte per
una pace giusta”, sono state le parole di Giorgia Meloni. Si
sono mossi anche gli Usa con Donald Trump che si è detto pronto
a imporre le sanzioni, da tempo minacciate, nei confronti di
Mosca. “Faremo crollare l’economia russa”, ha avvertito il
segretario al Tesoro Scott Bessent.

   
L’attacco aereo russo, avvenuto ben oltre la mezzanotte, ha
provocato quattro morti – tra i quali un neonato di due mesi e
sua madre – e ha colpito in totale 37 località dell’Ucraina.

   
Mosca ha usato 810 droni (tra quelli d’attacco tipo Shahed e i
droni-esca) e 13 missili. L’impatto su Kiev è stato
pesantissimo. Un fumo nero si è alzato da piazza Maidan, luogo
simbolo della capitale. Ad essere colpito è stato anche uno dei
principali edifici del governo, quello dove si riunisce il
gabinetto dei ministri, situato nel distretto di Pechersk.

   
Secondo il sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko, l’edificio
potrebbe essere stato colpito da un drone dopo che quest’ultimo
è stato intercettato dalla difesa antiaerea. “Tutto il nostro
team lavora quotidianamente in questo edificio. Fortunatamente,
nessuno è rimasto ferito. La barbarie russa non fermerà il
lavoro del governo ucraino”, ha sottolineato la premier Yulia
Svyrydenko recandosi nel pomeriggio all’interno del palazzo
costruito negli anni Cinquanta, tra i più alti della città.

   
A Kiev gli edifici residenziali colpiti sono stati dodici,
cinque invece gli istituti scolatici. La pioggia di droni russi
non ha riguardato solo la capitale. Il maxi-attacco ha coinvolto
anche Zaporizhzhia e Kryvyi Rih, città natale di Volodymyr
Zelensky. Complessivamente i feriti sono stati 44.

   
Il presidente ucraino ha reagito definendo la Russia
“criminale” e, dopo una telefonata con Emanuel Macron, ha
sottolineato che assieme alla Francia “stiamo preparando nuove
misure per rafforzare la nostra difesa”. In questo senso, da qui
al Consiglio europeo informale di inizio ottobre a Copenaghen,
l’Ue preparerà una roadmap ad hoc che, alla preparazione
militare del Vecchio continente accompagnerà un nuovo piano per
il sostegno a Kiev. Il potenziamento delle difese aeree ucraine
è stato al centro anche di un colloquio telefonico tra l’Alto
Rappresentante Ue Kaja Kallas e il ministro degli Esteri di Kiev
Andrii Sybiha.

   
Le principali novità, tuttavia, dovrebbero arrivare dal
fronte delle sanzioni. A muoversi saranno Stati Uniti e Ue.

   
“Sono pronto ad una seconda fase”, nelle sanzioni contro la
Russia, ha annunciato Donald Trump, probabilmente indispettito
dalla sordità di Vladimir Putin ai suoi sforzi per il dialogo. A
Washington è presente un team della Commissione Ue proprio per
arrivare ad un maggior coordinamento delle misure, a cominciare
da quelle contro l’import di energia russa. L’obiettivo di
Bruxelles è da un lato azzerare nel giro di due anni quel 20% di
gas e petrolio di Mosca che ancora giunge in Europa e,
dall’altro allargare l’uso degli asset congelati della Russia
per dirottarli sul sostegno militare a Kiev e sul capitolo
ricostruzione. Nel prossimi giorni la Commissione comincerà a
lavorare ad un diciannovesimo pacchetto di sanzioni. Ci sarà,
come sempre, da superare i veti di Ungheria e Slovacchia, ma
questa volta le resistenze dei sovranisti Viktor Orban e Robert
Fico potrebbero incrociare anche l’irritazione del loro
principale alleato politico, Donald Trump.

   
Del resto, il maxi-attacco su Kiev ha ricevuto la condanna
unanime di tutti i leader europei, da Keir Starmer e Macron. Con
un concetto che appare sempre più chiaro alle cancellerie
europee: “Putin non vuole la pace, non è serio nei negoziati”.

   

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »