>ANSA-FOCUS/Sefcovic in Usa con la carta del deficit commerciale – Altre news
(di Mattia Bernardo Bagnoli)
Tra le varie carte che il
commissario al Commercio Ue Maros Sefcovic è pronto a giocarsi
quando incontrerà lunedì le sue controparti americane c’è
certamente quella del surplus Usa nel ricco comparto dei
servizi. Gli Stati Uniti, infatti, qui sono in vantaggio
rispetto all’Europa di ben 109 miliardi di euro, stando ai dati
del 2023. Se, infatti, Donald Trump è sempre pronto a puntare il
dito contro il deficit nel comparto dei beni (con l’Unione
Europea nata per “fregare” gli Usa), tace sull’altro aspetto.
Ecco, Sefcovic è intenzionato a rammentare come stanno veramente
le cose. E che tutto, per l’Ue, è sul tavolo.
“L’Ue – spiegano al Consiglio – ha registrato un surplus
commerciale con gli Stati Uniti di 48 miliardi di euro nel 2023,
considerando sia i beni che i servizi; ciò ha rappresentato solo
il 3% del commercio totale tra Ue e Usa. Per quanto riguarda il
commercio di beni, l’Ue ha registrato un surplus di 157 miliardi
di euro, mentre per quanto riguarda il commercio di servizi,
l’Ue ha registrato un deficit di 109 miliardi di euro”. Insomma,
sbriciolare le relazioni transatlantiche per due spicci non
appare – almeno in Europa – un buon affare. L’intenzione è
quella di negoziare, trovare soluzioni, evitare l’escalation.
“Noi siamo quelli buoni”, spiegano alla Commissione con un
nemmeno tanto velato riferimento ai cinesi. Però c’è un limite.
Ursula von der Leyen, in mancanza di un’intesa, si è detta
pronta a imporre “una tassa sui ricavi pubblicitari digitali”
delle Big Tech, che appunto fanno la parte del leone nel settore
dei servizi.
Ma quando Sefcovic arriverà a Washington il principale
negoziatore di Trump in materia di dazi, il Segretario al Tesoro
Scott Bessent, sarà a Buenos Aires per mostrare il suo sostegno
alle riforme economiche di Milei, anche se l’Argentina
rappresenta solo 16,3 miliardi di dollari di scambi commerciali
annuali con gli Stati Uniti. Non proprio un segnale conciliante.
Il commissario vedrà quindi Il rappresentante commerciale
Jamieson Greer e il segretario al Commercio Howard Lutnick.
“Basterà”, ha commentato il Consigliere commerciale della Casa
Bianca Peter Navarro. La mano ferma – il bazooka puntato sui
servizi – è accompagnata da un ramoscello d’ulivo, ovvero
l’offerta “0 per 0”, in pratica l’abolizione dei dazi e la
creazione di un’area di libero scambio tra Ue e Usa, sogno
proibito sia della Commissione che di molti (non tutti) Stati
membri.
A rilanciare l’ipotesi, a sorpresa, è stato Elon Musk e
subito dopo von der Leyen l’ha fatta propria. Naturalmente la
strada è in salita, a dir poco, poiché un’accordo commerciale
tra Usa e Ue sfugge da molti anni e Trump appare determinato a
proseguire la strada opposta, all’insegna dell’America First. Ma
dalla Commissione fanno capire che l’intenzione di perseguire
questa opzione “è reale” e poterebbe acquisire un nuovo slancio
se Washington si mostrasse dialogante. L’incertezza, però, è il
peggior nemico. L’Ue non ha infatti il quadro completo di cosa
vogliono davvero gli Usa, le cose cambiano all’improvviso e
diventa dunque difficile, se non impossibile, reagire con
efficacia. Ecco perché Sefcovic non scoprirà proprio tutte le
carte. Perché vuole mantenere una certa “ambiguità strategica”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Source link