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>ANSA-FOCUS/ Gazprom avverte, ‘l’Ue a rischio gas con il freddo’ – Altre news

(di Sabina Rosset)
L’Europa potrebbe trovarsi di
fronte a un’emergenza energetica con un inverno più rigido del
normale. L’allarme è arrivato da Alexey Miller, amministratore
delegato di Gazprom. E’ lo stesso che nel 2022 aveva avvertito
come non ci fossero garanzie che l’Europa sarebbe sopravvissuta
all’inverno con le riserve di gas a sua disposizione. E poi,
trattandosi del colosso russo del gas fortemente penalizzato
dalle politiche Ue, sembra un monito del tutto interessato.

   
Miller comunque solleva il tema degli scarsi ritmi di reintegro
degli stoccaggi, e guardando ai dati pare che alcuni Paesi
stiano davvero restando indietro. Nel complesso, va detto
subito, l’Ue è a un buon 78% di riempimento, e ci sono ancora
due mesi per arrivare all’obiettivo di essere al 90% alle porte
dell’inverno. Un anno fa, però, gli stoccaggi erano già al 93% a
questa data, e il cambio delle regole europee potrebbe aver
avuto un ruolo decisivo, sullo sfondo dei rincari del gas e
delle scorte ridotte dopo un inverno segnato da consumi elevati,
dal freddo più intenso e da una minore produzione eolica.

   
“Se adesso, come prevediamo, arrivasse un inverno freddo, un
normale inverno freddo, questo rappresenterebbe un vero
problema”, ha detto Miller a margini del Forum economico
orientale a Vladivostok. Secondo Gazprom, che cita i dati di Gas
Infrastructure Europe (Gie), al 31 agosto solo due terzi del gas
prelevato la scorsa stagione dai depositi europei è stato
reintegrato in cinque mesi di pompaggio e ci sarebbe un divario
tra volumi consumati e volumi rimpiazzati per 18,9 miliardi di
metri cubi. Stando a Miller l’Europa non si renderebbe neanche
conto della gravità del problema e il tempo per intervenire
starebbe per scadere.

   
Dal 2022 con la crisi energetica seguita all’attacco russo in
Ucraina, l’Ue ha introdotto un obbligo di riempimento degli
stoccaggi che devono raggiungere il 90% entro il primo novembre
di ogni anno. Secondo i dati più aggiornati del Gie i depositi
sotterranei di gas nell’Ue sono ora al 78,68% (era il 93% l’8
settembre del 2024). La situazione varia sensibilmente tra
Stati: la Svezia è ai minimi (50,63%), mentre il Portogallo è
quasi saturo (99,95%). L’Italia è praticamente al target con
stoccaggi pieni all’89,26%.

   
Sulla media complessiva sembra incidere il comportamento di
alcuni dei Paesi Ue con le maggiori capacità di stoccaggio: la
Germania è al 73,56%, i Paesi Bassi al 66,3% e nei Baltici
l’unico stoccaggio in Lituania è appena al 52%. Il tema però
sembra legato anche al cambio di regole in atto: il regolamento
sugli stoccaggi è stato prorogato da Bruxelles fino al 2027
introducendo nuove flessibilità, chieste a gran voce dagli Stati
proprio alla luce dei consumi affrontati nello scorso inverno e
nel timore che una rigidità sui tempi di riempimento spinga al
rialzo i prezzi del gas. Dall’anno prossimo la scadenza per
raggiungere l’obiettivo comune potrà variare tra inizio ottobre
e inizio dicembre e saranno ammessi scostamenti fino al 10%,
anche 15% in situazioni eccezionali. Per quest’anno vale ancora
l’obiettivo del 90% al primo novembre ma la Commissione ha
raccomandato comunque flessibilità, e a quanto pare si sta già
usando.

   

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