>ANSA-BOX/ ‘Fare soldi e non la guerra, il vero piano di Trump’ – Altre news
Mentre continuano i contatti fra
la delegazione ucraina e quella americana per stilare il piano
di pace (sul quale in Europa si sa ben poco), aumenta il
nervosismo tra gli alleati. A non tenersi è il premier polacco
Donald Tusk. “Vorrei ricordare – scrive su X – che la Nato è
stata creata per difendere l’Occidente dall’aggressione
sovietica, cioè dalla Russia. Il suo fondamento era la
solidarietà, non gli interessi egoistici: spero che nulla sia
cambiato”. Un tono tra il preoccupato e il sarcastico che si
spiega solo alla luce del retroscena pubblicato dal Wall Street
Journal sul negoziato Usa-Russia sbocciato nel piano in 28
punti. Dal titolo “Fare soldi non la guerra, il vero piano Trump
per l’Ucraina”.
Secondo il quotidiano, oltre a Steve Witkoff e Kirill
Dmitriev c’era un terzo uomo la scorsa estate a tirare le fila:
Jared Kushner, genero di Donald Trump. L’obiettivo non era solo
la pace, ma stilare un percorso da 2.000 miliardi di dollari per
riportare in auge l’economia russa, con le aziende americane in
prima linea per “battere la concorrenza europea” e ottenere i
dividendi. Oltre il danno, insomma, la beffa. Tre le ipotesi
sono state discusse joint venture miliardarie per sfruttare
insieme le immense ricchezze dell’Artico, dalle terre rare al
gas, e persino una missione spaziale congiunta su Marte con
SpaceX. Per il Cremlino, si trattava di far vedere l’America non
come una minaccia, ma come un’enorme opportunità di affari.
Dall’altra parte, uomini d’affari vicini a Trump si sono messi
in moto per accaparrarsi gli accordi più succosi del dopoguerra,
come la riattivazione dei gasdotti o lo sfruttamento di
giacimenti energetici. La logica era: se tutti fanno affari e
guadagnano, non conviene più fare la guerra.
Una sorta di ‘Ostpolitik’ 2.0 a trazione Usa al posto della
Germania. Il piano si è meritato le attenzioni dell’intelligence
europea, che ha preparato un rapporto per i leader. Witkoff,
nonostante lo scandalo dell’audio passato alla stampa, si sta
preparando ad un’altra missione a Mosca, da tenersi a breve. Sul
fronte europeo, lunedì a Bruxelles si terrà il Consiglio Difesa
in cui i 27 faranno il punto del loro sostegno a Kiev mentre
mercoledì sarà la volta della ministeriale Esteri Nato: Marco
Rubio forse non ci sarà, impegnato appunto dai negoziati.
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