Economia

Animali «esseri senzienti», tutela penale più forte

A suo modo una piccola svolta nei rapporti giuridici tra l’umano e il mondo non umano, ma dagli uomini troppo influenzato. Il Senato ha approvato ieri definitivamente il disegno di legge che riforma la tutela penale degli animali. Un voto per alzata di mano, a conferma di un sentimento tra i parlamentari almeno diffuso. Certo il provvedimento interviene con l’ormai classico e forse abusato strumento dell’innalzamento delle sanzioni, dell’infittirsi delle aggravanti, della migliore determinazione dei reati, a irrobustire l’arsenale penale sul punto, tuttavia sarebbe per certi versi riduttivo considerare il disegno di legge solo in questa prospettiva.

La modifica costituzionale

Collocandosi infatti sulla scia del nuovo articolo 9 della Costituzione, modificato nel 2022 aggiungendovi un comma finale dove si affida alla legge le modalità di tutela degli animali, rendendoli così protagonisti del diritto, il disegno di legge riscrive il Titolo IX bis del Codice penale cancellando il bene da proteggere da parte delle norme penali da una visione ancora con l’uomo al centro, il «sentimento per gli animali», agli animali stessi.

Sanzioni più pesanti

Più nel dettaglio, il provvedimento aumenta le sanzioni pecuniarie per chi organizza spettacoli o manifestazioni che comportano sevizie verso animali. Più dura anche la repressione dei combattimenti illegali tra animali: l’articolo 3 interviene portando la pena da due a quattro anni di reclusione per chi promuove o dirige questi eventi, e prevedendo aggravanti se sono coinvolti minori o armi, oppure se le scene sono diffuse online.

Uccisioni e maltrattamenti

Anche le uccisioni e i maltrattamenti vengono puniti con maggiore severità: esemplare in questo senso la modifica introdotta nel Codice penale per colpire chi provoca senza motivo e per crudeltà provoca la morte di un animale. La pena infatti passa dall’attuale forbice della detenzione da quattro mesi a due anni a un minimo di sei mesi e un massimo di tre anni (ma la pena sale a quattro anni più una multa fino a 60.000 euro quando l’uccisione è accompagnata da sevizie). Forbice tra un minimo di sei mesi e un massimo di due anni per il caso dei maltrattamenti, sanzione detentiva che si accompagnerà sempre alla multa e non più in alternativa come sinora.

L’abbandono

Rivista poi la contravvenzione in caso di abbandono di animali, innalzando l’importo minimo dell’ammenda che può essere inflitta, dagli attuali 1.000 euro a 5.000. Rimane invece inalterato l’importo massimo dell’ammenda, pari a 10.000 euro.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »