Angelina Jolie e quando è diventata bionda per Venezia 81: «Abbiamo schiarito i capelli in un anno e mezzo, ci incontravamo in location segrete», ha raccontato il suo hair stylist
«Il giorno prima di calcare il red carpet ho studiato il colore con lei per renderlo ancora più luminoso per le luci dei riflettori. Arrivata da Los Angeles, ci sono volute un paio d’ore di lavoro per realizzare il balayage nei toni del miele che si alleggerisce sulle lunghezze per diventare chiarissimo. Ho creato un look dorato, con punte sfumate per abbinare i capelli all’abito che indossava di Tamara Ralph creato in collaborazione con il suo brand Atelier Jolie».
Angelina Jolie. (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
«Abbiamo puntato su un look monocromatico, Angelina voleva che il colore esaltasse tutto il resto, indossando un abito nude non doveva avere sottotoni troppo caldi. Ho aggiunto sfumature più luminose e chiare, per creare un effetto ton sur ton per e rendere il risultato più armonioso e senza contrasti. Per l’acconciatura abbiamo realizzato un look fresco e naturale che fosse in linea con l’abito. Così abbiamo puntato su uno stile pulito, semplice, sleek, ordinato e solo con un accenno di onda davanti per appoggiarsi graziosamente sulla pelliccia ecologica. Angelina è una donna che risulta sempre di una bellezza elegante e chic pur con look semplici e non laboriosi».
Come vi siete conosciuti?
«È stato tre anni fa, lei era a Roma e stava lavorando come regista al film Without Blood con Salma Hayek. Non aveva trovato nessuno che l’accontentasse con i capelli, e un’amica mi ha chiamato dicendomi che c’era una star internazionale in città, ma mi disse che non poteva rivelare il nome. Mi chiamò poi a mezzanotte per dirmi chi avrei vestito l’indomani mattina. Non chiuso più occhio. Ero agitatissimo. Quando l’ho incontrata mi ha accolto con un sorriso che mi ha disarmato. E da quel momento la seguo sempre. In giugno mi aveva chiamato per i Tony Awards, ma purtroppo avevo un dito rotto e non sono potuto andare. Ma ci siamo rivisti a Venezia».
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