Andria, auto rubate e smembrate in campagna
Le auto venivano rubate e poi smembrate in campagna, i pezzi immessi nuovamente sul mercato, in maniera illecita. Una vera organizzazione, quella smantellata dai carabinieri del comando provinciale di Barletta-Andria-Trani, con soggetti che operavano anche facendosi squilli al cellulare durante la notte, per segnalare l’operatività. Il tribunale di Trani ha adottato un’ordinanza applicativa di misure cauterali – accogliendo la richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di 4 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di furto pluriaggravato di autovetture e ricettazione in concorso. I quattro (uno di Cerignola e tre di Corato), di età compresa fra i 40 e i 50 anni, sono stati portati in carcere.
L’operazione, chiamata “Car Jackals”, è stata condotta fra dicembre 2023 e marzo 2024, e ha permesso di svelare una “batteria criminale” con base ad Andria, dedita al furto di numerosi veicoli soprattutto a Barletta e talvolta a Margherita di Savoia. Erano destinati al riciclaggio, tramite disassemblaggio delle parti meccaniche e di carrozzeria per la successiva re-immissione sul mercato dei pezzi di ricambio. La banda aveva un modus operandi professionale e pianificato, caratterizzato dall’utilizzo di utenze telefoniche fittiziamente intestate per la fase organizzativa: si scambiavano squilli notturni come segnali di operatività, e i soggetti usavano un linguaggio criptico per le comunicazioni. Le auto rubate venivano portate in agro di Cerignola e lì disassemblate. Nel corso delle indagini, in un’occasione i militari hanno intercettato un’Audi A3 che trainava una Peugeot 208 rubata: alla vista del posto di controllo, l’autista ha tentato la fuga con manovre pericolose, e dopo essere stato riconosciuto da un carabiniere, ha accelerato mettendolo in pericolo e dandosi alla fuga ad altissima velocità, arrivando anche a speronare una vettura militare che tentava di sbarrargli la strada. La fuga era riuscita, ma l’uomo è stato poi intercettato e arrestato, subito dopo aver abbandonato e incendiato l’Audi priva di targa in un’area rurale di Andria.
Nonostante gli arresti in flagranza, il sodalizio era riuscito a riorganizzarsi, munendosi di nuove schede Sim e cambiando l’orario dei furti – anticipati al pomeriggio – e spostando la base logistico in un deposito agricolo di Corato. Una volta localizzato quest’ultimo, i carabinieri hanno proceduto all’arresto in flagranza di altri due indagati. All’interno del covo è stata ritrovata una Volkswagen Golf rubata, oltre a un disturbatore di frequenze e ad altri attrezzi meccanici ed elettronici per la commissione dei furti.





