Abruzzo

Andrea Prospero, non risponde al giudice il diciottenne ai domiciliari per istigazione al suicidio


Si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Perugia il diciottenne romano agli arresti domiciliari con l’accusa di induzione o aiuto al suicidio di Andrea Prospero.

Il giovane – come riporta l’Ansa – è rimasto davanti al gip Margherita Amodeo pochi minuti e poi ha lasciato il palazzo di giustizia a bordo di un’auto parcheggiata in un garage interdetto ai giornalisti e ai teleoperatori.

Secondo quanto si è appreso, al termine dell’udienza l’indagato, che era accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Alessandro Ricci, non ha fatto dichiarazioni spontanee e la sua difesa non ha presentato memorie.

In aula era presente anche il procuratore aggiunto di Perugia Giuseppe Petrazzini, che ha coordinato le indagini. All’arrivo, l’auto con a bordo il diciottenne era entrata direttamente nel garage del palazzo che ospita le aule. Poi l’indagato ha raggiunto quella d’udienza da un ingresso secondario, tenendo il volto coperto da un cappuccio e da un passamontagna. All’uscita, ha lasciato subito il palazzo di giustizia, steso sul sedile posteriore dell’auto che lo ha riportato a Roma.


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