Andrea Orlando si dimette da deputato e resta in consiglio regionale in Liguria
Genova. Era nell’aria ma adesso è ufficiale: Andrea Orlando ha annunciato con un post sui social che resterà in Liguria come consigliere regionale. Lancia subito un appuntamento per ricostruire la battaglia al centrodestra: venerdì 20 dicembre intorno alle 17 al teatro Stradanuova incontro in vista delle Comunali a Genova.
Lo scranno da deputato di Orlando, a Roma, dovrebbe passare ad Alberto Pandolfo, consigliere comunale del Pd a Genova. Niente da fare quindi in consiglio regionale per Cangiano, il dem che sarebbe subentrato in caso di dimissioni di Orlando dall’aula di via Fieschi.
“Questa settimana mi dimetterò dalla carica di deputato per rimanere in consiglio regionale – scrive l’ex ministro – è stata la prima idea che ho avuto all’indomani delle elezioni e tuttavia in molti, a partire dalla segretaria nazionale, mi hanno chiesto di riflettere, di pensare sull’opportunità di rimanere in Parlamento, per dare un contributo importante alla battaglia a livello nazionale. Riflessioni e ragionamenti che mi hanno impegnato le scorse settimane, ma non ho cambiato idea”.
“Credo che sia importante proseguire la battaglia che ho iniziato candidandomi alla guida della regione Liguria, contro una destra arrogante, che non sa fare i conti con i limiti e le opacità delle esperienze precedenti, che rischia di compromettere il futuro della nostra regione, soprattutto delle nuove generazioni”, aggiunge.
“Costruiamo un’opposizione basata sulle parole d’ordine che abbiamo messo al centro della nostra campagna elettorale – dice Orlando – difesa della sanità pubblica, reindustrializzazione sostenibile, lavoro di qualità, tutela dell’ambiente e del territorio, diritti di tutte e di tutti, contrasto delle diseguaglianze”.
“Non sarà un percorso semplice, ma non dobbiamo perderci d’animo. Ne parleremo venerdì 20 al Teatro di Stradanuova per definire un percorso che consegni questo patrimonio a chi dovrà intraprendere la sfida per le prossime elezioni comunali a Genova. Dobbiamo tornare a incontrare tutte le persone con le quali siamo riusciti a parlare soltanto qualche minuto in campagna elettorale; ascoltare le loro ragioni, i loro bisogni, le loro speranze. Se faremo tutto questo, davvero, le cose potranno cambiare”, sottolinea.
“Il mio impegno, le mie capacità e il mio lavoro saranno a disposizione di questo progetto. Questa mia decisione nasce anche dall’idea che vengono prima le istituzioni delle pur legittime ambizioni di carattere personale. Non credo che questa mia scelta sarà risolutiva, però credo che nei confronti della destra dobbiamo saper opporre anche un’idea radicalmente diversa delle istituzioni, del modo in cui vengono gestite e vissute. E credo che anche dal livello territoriale si possa dare un contributo alla battaglia per costruire un’alternativa a livello nazionale”, conclude.