Marche

Ancona, operato per un tumore deve fare esami periodici ma la Tac è impossibile. Il paziente non si arrende e scrive all’assessore Saltamartini

ANCONA Dalle cifre d’un rapporto, che mette in croce il sistema sanitario, a ferite sulla pelle viva. Le liste d’attesa sono materia fragile e doppia. I tempi per accedere alle prestazioni sanitarie s’allungano, e c’è chi rinuncia alle cure o si rivolge al privato, un lusso per pochi. Spariglia, Marco Pellegrini che, operato d’un tumore al rene il 15 luglio 2022 a Torrette, sceglie la terza via: la protesta, per dare voce alla sua amarezza. Non s’arrende di fronte a quello che ormai pare un danno metabolizzato, nonostante lo Stato abbia stanziato, per abbatterle nelle Marche, 36 milioni di euro nell’ultimo triennio. Accorcia le distanze e va dritto al nucleo, all’assessore regionale alla Sanità, il paziente che fa della sua rabbia un manifesto. Di pubblica utilità.

L’odissea 

Scrive a Filippo Saltamartini, e ritma la cronistoria della sua odissea.

Tradotto: controlli post-operatori mancati, con la consueta, insostenibile, giustificazione delle liste bloccate. Non ci sta Pellegrini, che esordisce così: «Le scrivo per evidenziarle una situazione alquanto imbarazzante, lesiva della mia persona». E via, con dati e dettagli di cronaca: «In occasione di un ricovero per Covid, presso l’ospedale di Torrette, mi sono state diagnosticate una neoformazione renale di 8,2 centimetri e una formazione cistica di 8 millimetri, al polo inferiore del rene destro». Inevitabile è stato l’intervento chirurgico, avvenuto presso la Clinica Urologica di via Conca, per eliminare quella neoplasia. Dà le coordinate di quello che non sarebbe stato un percorso netto: «In assenza di follow-up, ovvero di controlli periodici e programmati, non previsti dal protocollo sanitario, mi sono stati prescritte – ricorda – Tac a distanza di sei mesi, con esenzione del ticket e prenotazione a mio carico». 

I passaggi 

L’inizio d’un tragitto a ostacoli. «Nel 2023 – riordina i passaggi – pur se con ripetute difficoltà e ritardi vari, questi esami strumentali sono stati eseguiti presso l’ospedale di Macerata e, in convenzione, alla Casa di cura Villa Anna di San Benedetto». Nel 2024 viene impressa la frenata: «Malgrado due impegnative del mio medico curante, una per la Tac al torace e l’altra all’addome con contrasto, rispettivamente di gennaio e agosto, e nonostante ripetute interlocuzioni, a cadenza settimanale, telefoniche e di persona, con il contact center, non sono riuscito a ottenere una prenotazione, risultando le liste, a dire dell’operatore, perennemente chiuse». Il seguito della storia non inverte una tendenza, tutta in negativo. «Contattato dal Salesi di Ancona, mi hanno fissato un appuntamento per il 25 settembre poi rinviato, per il non funzionamento del macchinario, al 30 settembre, quindi disdetto per una sopraggiunta indisponibilità». 

Il diritto 

La misura è colma per Pellegrini: «Tutto ciò nega il mio legittimo diritto alla salute, a fronte anche del pagamento delle tasse e i relativi contributi come lavoratore dipendente». Richiama all’ordine Saltamartini: «Quale responsabile della sanità regionale, la invito a risolvere questa incresciosa situazione, con la possibilità di poter effettuare la richiesta Tac in tempi congrui». Tempi che, come certificato dalla Corte dei conti, starebbero lentamente migliorando. La mappa dell’efficienza non è uguale per tutti.




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