Marche

Ancona, magazziniere hacker rubava cellulari. In tre li rivendevano: tutti denunciati


ANCONA Il magazziniere infedele rubava gli smartphone nuovi di zecca nell’ingrosso in cui lavorava e tre complici li rivendevano nei loro negozi a ignari clienti. Il trucchetto sarebbe andato avanti per un paio d’anni fino a che il titolare della società fornitrice all’ingrosso, con sede alla Baraccola, non si è insospettito per i continui ammanchi. I filmati della videosorveglianza hanno indirizzato la sua attenzione sullo strano comportamento di uno dei suoi dipendenti, quello che, secondo gli investigatori, avrebbe architettato il piano per arricchirsi a spese del suo datore di lavoro (da cui poi è stato licenziato). 

Le accuse

Il 57enne anconetano è stato denunciato dalla Squadra Mobile di Ancona, diretta dal vicequestore Carlo Pinto, per furto aggravato e accesso abusivo al sistema informatico della sua ditta: avrebbe infatti utilizzato le password dell’amministratore per entrare nel software aziendale e modificare puntualmente i dati relativi al carico e allo scarico della merce, facendo scomparire, così i cellulari ancora imballati che venivano consegnati. Uno stratagemma che gli avrebbe consentito di non destare sospetti, almeno nell’immediato. Con questo modus operandi sarebbe riuscito a sottrarre all’ingrosso in cui lavorava circa 150 smartphone di marchi importanti, in particolare i-Phone. Ricevuta la denuncia del titolare, i poliziotti si sono messi all’opera, convogliando le indagini sul comportamento del magazziniere infedele, ma anche sul tracciamento dei telefoni spariti. Così gli investigatori sono riusciti a risalire a quelli che vengono considerati i suoi complici: un 61enne romagnolo che ha un negozio di elettronica a Riccione, un 33enne jesino, anche lui titolare di un esercizio commerciale e un 54enne jesino che, invece, avrebbe agito in proprio. Tutti avrebbero partecipato al disegno criminoso per arricchirsi alle spalle del fornitore all’ingrosso, a cui avrebbero causato un danno superiore ai 100mila euro. C’è chi rivendeva gli smartphone nei propri negozi, chi ad amici e conoscenti. Di tutti i dispositivi trafugati, solo una piccola parte è stata ritrovata, nel punto vendita riminese dove è stata effettuata una perquisizione. Gli altri, non essendo mai stati attivati, sono spariti nel nulla. Al termine delle indagini, coordinate dalla Procura di Ancona, gli 007 della questura dorica hanno denunciato i quattro indagati: il magazziniere è accusato di furto aggravato e accesso abusivo al sistema informatico della sua azienda, mentre i tre rivenditori dovranno rispondere di ricettazione. 




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