Marche

Ancona, la Regione punge Torrette: «Evitate i reparti-doppioni»

ANCONA – L’approvazione dell’Atto aziendale dell’Aou delle Marche potrebbe essere una corsa ad ostacoli. Sulla strada del documento che delinea l’organizzazione futura del Salesi e di Torrette ci si è messo di mezzo il Dipartimento Salute della Regione. Da almeno una ventina di giorni, infatti, circola una bozza che fa tanto rumore, arrivata fino ai corridoi del presidio di via Conca, facendo storcere il naso a più di un primario.

Le indicazioni

Una bozza dove vengono formulati i «rilievi cui l’Azienda dovrà adeguarsi in sede di adozione dell’Atto aziendale», la cui proposta è stata presentata lo scorso 14 marzo dal direttore generale dell’Aou, Armando Gozzini. La voce che balza di più all’occhio riguarda da vicino i reparti. Stando a quanto formulato dalla Regione, ci sono alcuni elementi che «potrebbero essere in contrasto con quanto previsto dal Piano socio sanitario regionale 2023-2025, che prescrive di evitare duplicazioni di discipline, servizi e tecnologie». Tradotto: non possono esserci accavallamenti tra Unità operative complesse (Uoc). In particolare, la bozza cita sei “settori” dove esistono sia il comparto ospedaliero che la clinica universitaria, come a voler dire che i servizi e le prestazioni, per alcune discipline, arrivano a sovrapporsi.

Lo specchio

Nello specifico, la Regione mette nel mirino la Cardiologia ospedaliera e la Clinica di cardiologia e aritmologia; la Neurochirurgia pediatrica e funzionale e la Clinica di neurochirurgia oncologica e d’urgenza; la Pediatria ad indirizzo pnemo-endocrino-remato-immunologico e la Clinica di Pediatria ad indirizzo metabolico e gastro-nefrologico. E ancora: l’unità di Malattie dell’apparato digerente, endoscopia digestiva e malattie infiammatorie croniche intestinali e la Clinica di Gastroenterologia; la Medicina interna d’urgenza e subintensiva e la Clinica di Medicina d’emergenza-urgenza (una novità, quest’ultima, per Torrette, da creare ex novo proprio sulla base del nuovo Atto aziendale). Infine, l’unità delle Malattie infettive emergenti e degli immunodepressi e la Clinica di malattie infettive tropicali, parassitologia ed epatiti croniche. La sovrapposizione, se così effettivamente dovesse essere intesa, andrebbe a favore delle Cliniche universitarie che, per loro natura, sono strutture complesse. Dunque, tali strutture finirebbero con l’assorbire i doppioni (anche se così non sono) delle corrispondenti – si fa per dire – unità ospedaliere. Non più due primari, ma uno solo. Ma è certo uno scenario che tocca il campo del periodo ipotetico. Va da sé, comunque, che anche anche di fronte a una lettura parziale i reparti nel mirino non sembrano essere corrispondenti. La Neurochirurgia per esempio: da una parte c’è la sezione, quella diretta dal dottor Trigani, che tratta anche i bambini, dall’altra – la Clinica del prof. Iacoangeli – la parte oncologica e d‘urgenza. Malattie infettive: da una parte il trattamento degli immunodepressi (il virus più noto è quello dell’Hiv) nell’unità coordinata dal dottor Tavio, dall’altra le malattie tropicali studiate dalla struttura del prof Giacometti. Insomma, in qualche modo, la parte ospedaliera rischierebbe – condizionale d’obbligo – di essere surclassata.

Le mancanze

Tra le altre prescrizioni della Regione anche la mancata indicazione dell’unità operativa di riferimento per la funzione del coordinatore locale di trapianti e del centro regionale sangue. Non sono presenti, inoltre, le cure palliative ambulatoriali per gli adulti con un ambulatorio ospedaliero dedicato. In tema di cybersicurezza, si invita l’Aou a nominare un responsabile.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »