Ancona-Bari e ritorno senza dormire, troppi km e stipendio tagliato. Poliziotto vince la causa dopo 13 anni
ANCONA La questura lo sanzione e gli trattiene una parte dello stipendio. Il poliziotto fa ricorso e vince la causa dopo quasi 13 anni. Il Tar delle Marche ha infatti accolto il suo ricorso, annullando la sanzione disciplinare che la questura dorica gli aveva notificato nell’ottobre del 2012, tagliandogli una parte della retribuzione: 208, 12 euro per l’esattezza.
L’ordine
Un provvedimento scattato dopo aver contestato all’agente, difeso dagli avvocati Maurizio Discepolo e Alessandra Gambacorta, una «grave negligenza nell’esecuzione degli ordini impartiti». Tutto ruota attorno alla giornata del 28 agosto 2012, quando al poliziotto – partito da Ancona con un suo collega – era stato chiesto, in qualità di autista, di accompagnare uno straniero al Cie (Centro di identificazione ed espulsione, ora Cpr) di Bari. In quell’occasione, stando alle contestazioni, «contravveniva alle disposizioni di servizio, che prevedevano il pernottamento, effettuando invece rientro in sede. Inoltre, terminato il servizio, parcheggiava l’autovettura assegnata nel garage della questura, omettendo di riconsegnare le chiavi» alla centrale. Alle 14 c’era stata la partenza da Ancona, alle 18 l’arrivo a Bari e il ritorno in questura era stato siglato alle 22.30. Il mancato pernottamento era stato concordato con il capo pattuglia. Stando alla difesa dell’agente, le chiavi dell’auto di servizio (che tra l’altro aveva subito un guasto al serbatorio) non erano state trattenute o abbandonate, ma lasciate sulla scrivania di un collega, che avrebbe dovuto consegnarle al Cot, centrale operativa telecomunicazioni.
La decisione
Per il Tar la «sanzione irrogata appare sproporzionata», anche perché la durata del viaggio non avrebbe potuto porre «in grave pericolo l’incolumità degli agenti o la sicurezza della dotazione di servizio». La sanzione è stata quindi annullata. Eventualmente, la questura potrà valutare un provvedimento «di minore entità».