Puglia

Anche un autosilo con 160 posti

Ben 120 metri di altezza, 10mila metri quadri destinati ad uso residenziale e 10mila a uso commerciale oltre a uffici, esercizi commerciali e hotel, per complessivi 100 mila metri cubi di volumetria, oltre a due piani interrati. Si tratta del progetto del più alto grattacielo di Bari, realizzato dallo studio milanese ACPV Architects per Opera Prima srl, l’azienda cui fa capo l’imprenditore di Massafra, Antonio Albanese, già comproprietario de La Gazzetta del Mezzogiorno, e il gruppo Marseglia di Monopoli. Un progetto innovativo che sorgerà nell’ex area Fibronit, confinante con il Parco della Rinascita, la nuova area verde da 120mila metri quadri che verrà realizza nei prossimi anni. Il progetto deve però prima passare per gli uffici tecnici del Comune. L’azienda ha infatti già depositato la richiesta di costruzione in deroga al Piano Urbanistico Esecutivo (Pue) “Seven 41” per andare oltre il limite attuale in altezza di 45 metri.

Il progetto si inserisce inoltre nella modifica del nodo ferroviario attraverso l’extramurale Capruzzi verso via Oberdan, con una fermata che verrà realizzata per servire chi si dirigerà verso il Campus. L’intento è quindi quello di rimodulare anche la zona a sud della città per creare un collegamento tra le due zone divise da una parte dal ponte Padre Pio e dall’altra dalla ferrovia.

“Abbiamo presentato un progetto che rispetta fedelmente i criteri sulla base della lottizzazione approvata nel 2013. – fanno sapere dal gruppo Opera Prima – È fedele in termini di metri quadri assegnati, cioè 100mila, ed equamente distribuiti tra residenze ed uffici e terziario. Con questa richiesta di deroga diamo in cambio un’area di una pubblica utilità di 4000 mq di suolo, che ritorna nella piena disponibilità della collettività attraverso spazi pubblici, aree verdi e un autosilo immerso nel verde con 160 posti a disposizione di tutti”. La costruzione andrà quindi in continuità con l’eliminazione dell’attuale ferrovia che taglia l’extramurale e la creazione della nuova stazione Campus: “In quel senso i nuovi parcheggi serviranno anche per chi utilizzerà quella stazione, come se fosse un’area di scambio, con postazioni di ricarica per auto elettriche e servizi in funzione green. Perché la concessione parlava di 100mila mq distribuiti in larghezza. Invece noi abbiamo presentato la richiesta di modifica per estendere la struttura in altezza creando così meno consumo di suolo e creando aree ecologiche da restituire alla cittadinanza, come se fosse un prolungamento del parco della Rinascita”.

L’obiettivo di questo mastodontico progetto è quello quindi di “fare da cerniera tra i quartieri Japigia e Madonnella anche in continuità con tutti gli investimenti che si stanno ponendo in essere per la stazione Campus e il cavalcavia di via Oberdan. Sarà una ricucitura della città e una rinascita in tutti i sensi”.




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