Anche Ricci senior torna in campo dopo 10 anni e un’assoluzione piena. Appoggerà il nipote Matteo con “Avanti”
PESARO A volte ritornano. Lo sa bene Mirco Ricci che si appresta ad apportare il proprio contributo in termini di voti – e di esperienza in provincia di Pesaro e Urbino – ad un altro Ricci.
Stesso cognome non a caso: Ricci senior è lo zio di Matteo, candidato presidente alla Regione per la coalizione di centrosinistra. Dopo anni di assenza dalla ribalta politica, Mirco Ricci si ripropone ma stavolta non con la lista del Pd, di cui è stato capogruppo a Palazzo Leopardi tra il 2010 e il 2015, nel corso del primo mandato di Gian Mario Spacca alla guida della Regione.
La sfida
Ora la sfida lo attende con la lista “Avanti con Ricci”.
Una lista che raggruppa Partito Socialista Italiano, Partito Repubblicano Italiano, Volt. + Europa, Socialisti liberali, Riformisti e altri movimenti civici. Nuova esperienza per Mirco che ha dovuto attendere ben 12 anni per veder chiudere definitivamente – con piena assoluzione – un procedimento (“spese pazze” in Regione) che lo ha visto coinvolto con altri 65 tra politici e funzionari. L’accusa? Peculato.
Anche queste elezioni potrebbero essere in parte condizionate dalla presenza di un’indagine, quella sul caso affidi, che riguarda anche suo nipote, candidato governatore: «La magistratura fa il proprio lavoro, ma prima di attribuire un giudizio a livello personale bisogna essere molto prudenti. L’auspicio è che un’indagine giudiziaria non finisca per condizionare l’esito elettorale».
La rivelazione
Ricci ha rivelato di aver subito nel corso del suo mandato di assessore provinciale un tentativo di corruzione: «Come l’abbiamo evitata? Cambiando una delibera di giunta e cambiando tipologia di appalto. Non ho denunciato il tentativo di corruzione perché ero alle prime armi, inoltre sarebbe stato difficile da dimostrare». Ora, il ritorno in campo in prima persona: «Ciò che mi spinge è la passione per la politica, pertanto ho accettato la proposta di questo gruppo riformista.
La coalizione di centrosinistra ha davanti a sé una dura battaglia per riconquistare la Regione. Sulla giunta Acquaroli il giudizio di numerosi imprenditori con cui ho parlato è: “debole”». Ricci senior ritiene che «la sanità deve essere prevalentemente pubblica. Vengo dall’esperienza della giunta Spacca, con Mezzolani assessore, protagonista di un capolavoro. Almerino riuscì a mettere d’accordo i Comuni di Pesaro, Fano, Urbino e la conferenza dei sindaci della provincia. Il progetto dell’ospedale unico venne approvato all’unanimità. Oggi dobbiamo chiederci se sia possibile dar vita a un ospedale regionale “forte” come quello di Torrette di Ancona, al fine di evitare mobilità passiva e al tempo stesso garantire cure eccellenti».
La questione sanità
Il candidato della lista Avanti non è per un ritorno a una realtà centralizzata come l’Asur: «Preferisco pensare a una conferma delle attuali Ast; qualche modifica la giunta di Matteo Ricci potrebbe metterla in campo ma la strada è ormai tracciata». In caso di elezione, si impegnerà per ridurre i costi della politica, evitando contributi a pioggia. Attenzione anche al mondo del volontariato e del Terzo settore. Infine, evitare la politica del rinvio: «Basta con i dibattiti e le discussioni che vanno avanti per dieci, vent’anni. La comunità ha bisogno di decisioni rapide, riducendo la burocrazia». Ricci riparte da qui: a volte, ritornano. Stavolta a sostegno del nipote.