Anche i giganti si commuovono per il funerale di Eligio Palazzetti. Il dolore del parroco super tifoso della Vuelle

PESARO Si è svolta ieri pomeriggio alla chiesa di Santa Maria del Porto, la funzione religiosa per accompagnare Eligio Palazzetti, scomparso a 92 anni, nel suo ultimo viaggio terreno. Tra commozione, ricordi e gratitudine l’ultimo saluto all’ex costruttore, figura imponente ed emblematica per il mondo imprenditoriale e sportivo, ma anche rispettata anche per la sua umanità profonda, ha visto la partecipazione di tante persone provenienti da storie diverse in grado di testimoniare proprio quella sua capacità empatica fuori dal comune che lo contraddistingueva. La funzione è stata officiata da don Marco De Franceschi, da sempre tifoso della Victoria Libertas di quei tempi mitici e che negli anni non ha mai mancato una partita al vecchio palas di viale dei Partigiani.
La commozione
Davanti a una folla raccolta e commossa, don Marco ha parlato di un amico prima ancora che di un fedele, ricordando anche la scomparsa solo due settimare prima della amata figlia Claudia (Iaia) e quel profondo dolore che la perdita ha provocato in un padre costretto in un letto d’ospedale. La liturgia, scandita dalle parole tratte dal Vangelo di Giovanni, ha posto l’accento sulla speranza cristiana e sull’eternità della vita. Un messaggio di conforto che ha abbracciato i presenti, invitandoli a guardare oltre il dolore della perdita.
Durante l’omelia, don Marco ha invitato tutti i presenti a riflettere sul valore delle opere lasciate da Eligio, sottolineando come la sua vita sia stata un esempio di dedizione e solidarietà: «Partecipare a questo momento significa riconoscere chi è stato Eligio, il suo lavoro, il suo apporto alla vita sportiva e alla crescita della comunità». «Le cose belle che le persone ci lasciano – ha aggiunto – sono semi che crescono nei cuori di chi resta, alimentando ricordi e insegnamenti che non svaniscono con il tempo. Come pastori di questa comunità, sentiamo il dovere di partecipare a questo momento di condivisione e di ringraziamento – ha proseguito don Marco -. Le cose di questo mondo passano e lasciano spazio al ricordo, ma le opere buone rimangono, diventano eredità preziosa per tutti noi».
Quei giganti degli anni belli
In chiesa c’erano innumerevoli e storici giocatori della Max Mobili e Scavolini a cominciare da Domenico Zampolini, Giuseppe Ponzoni, Amos Benevelli, Alfredo Carboni, Ario Costa e Walter Magnifico. In rappresentanza della attuale Vuelle Pesaro, il presidente Alessandro Valli e Franco Arceci. E, ancora, i rappresentanti del Club nautico come l’ex presidente Francesco Galeppi. Nelle prime file, con la fascia tricolore, il sindaco Andrea Biancani in rappresentanza del Comune. Presenti altri nomi storici come Alberto Drudi e Catervo Cangiotti.
Per stringersi al figlio Marco e alle nipoti non è mancata anche la presenza di amici che nel tempo hanno condiviso con lui ideali e momenti di vita, in una parabola che ha raggiunto vette altissime, finendo per conoscere poi anche sconfitte e fallimenti professionali, affrontati, però, con la lealtà di chi non lascia indietro nessuno anche nelle proprie difficoltà. Domenica a Rimini la Vuelle giocherà listata a lutto in ricordo del suo ex presidente.




