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“Anche da noi”. I compagni vogliono la dottrina di Maduro in Italia


"Anche da noi". I compagni vogliono la dottrina di Maduro in Italia

Le opposizioni venezuelane parlano di “colpo di Stato” e di “usurpazione del potere” ottenuta con la violenza. La comunità internazionale di giuramento illegittimo dai connotati dittatoriali. Tra forti tensioni e nuovi arresti, a Caracas prende oggi avvio il terzo mandato di Nicolás Maduro. Mentre il mondo occidentale guarda con preoccupazione al consolidamento di quello che si è dimostrato un regime autoritario, uno sparuto gruppo di esaltati sogna che la dottrina politica del delfino di Hugo Chavez attecchisca anche in Italia. Dal Venezuela, dove si sono recati proprio in questi giorni, a tessere le lodi del controvero leader sono gli attivisti dei collettivi rossi nostrani. I compagni di merende dei giovani che nelle scorse ore hanno fomentato la guerriglia a Torino.

In una serie di post pubblicati sui social, gli stessi antagonisti stanno raccontando con entusiasmo la loro presenza all’Internazionale antifascista di Caracas, manifestazione appoggiata dallo stesso Maduro. “La prima giornata dei lavori del Festival Mondiale Antifascista è un successo!“, hanno scritto gli attivisti rossi in un post corredato di fotografie dell’evento. A seguire, un resoconto alquanto parziale di quanto sta avvenendo nel Paese sudamericano: “Mentre falliva platealmente il tentativo provocatorio dell’estrema destra venezuelana – foraggiato da agenti esterni e patrocinato dall’imperialismo occidentale – nelle stesse ore in tutto il paese il popolo bolivariano riempiva le strade a sostegno del processo rivoluzionario e della legittima elezione del presidente Maduro e a Caracas migliaia di internazionalisti riaffermavano la solidarietà con la rivoluzione“. Se quello che sta accadendo a Caracas non fosse allarmante, ci sarebbe da sorridere.

Poi i delegati dei collettivi Rete dei Comunisti, Cambiare Rotta e Osa (Opposizione studentesca d’alternativa) hanno apprezzato i contenuti del meeting antifascista. “Dalla questione femminile a quella ambientale, passando per il tema del lavoro fino al ruolo degli intellettuali, questa giornata – hanno scritto – ha segnato un importante punto di dibattito e riflessione, cui ci sentiamo felici di aver contribuito intervenendo al tavolo della gioventù“. E ancora: “Questa esperienza ci arricchisce e siamo determinati a continuare a sviluppare queste riflessioni anche da noi, per provare a cambiare tutto anche nel ‘ventre della bestia’, cioè dell’Occidente guerrafondaio e imperialista“.

Ognuno si sceglie le dottrine politiche che preferisce, per carità. A patto però che esse siano compatibili con la convivenza civile e pacifica, nonché con il rispetto delle libertà di tutti. Peccato che, secondo i rapporti di numerose organizzazioni internazionali, le violazioni dei diritti umani sotto i governi di Maduro siano state estese e sistematiche, con gravi conseguenze per la popolazione venezuelana.

Il leader è accusato di aver assecondato metodi violenti, arresti arbitrari, censure, restrizioni delle libertà politiche e persino torture. Ci domandiamo con qualche preoccupazione se siano questi i frutti delle teorie politiche che i collettivi vorrebbero sviluppare “anche da noi“.


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