Piemonte

ampiamente condiviso, di forte impronta sociale e sostenibile” – Torino Oggi


Entra nel vivo il lavoro di preparazione del tanto atteso Piano Socio-Sanitario. Dopo molti anni il Piemonte potrà dotarsi di uno strumento in grado di governare le necessità socio-sanitarie di una società profondamente mutata.

Il nuovo Piano rappresenta una vera riforma strutturale della Sanità piemontese che garantirà risultati già nel medio periodo e nascerà da una condivisione con tutti i portatori di interesse per dettare le linee generali per i prossimi anni.

L’innovazione sarà al centro, come lo è stata nelle molte azioni messe in campo in questi mesi dagli Assessorati alla Sanità e alle Politiche Sociali come, ad esempio, il Piano di edilizia sanitaria e l’accademia di Edilizia Sanitaria, 1500 nuove assunzioni ad oggi e 2000 entro fine anno, il nuovo CUP integrato con l’intelligenza artificiale, la costituzione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali dei Medici di Medicina Generale, le prestazioni aggiuntive sera, sabato e domenica, la telemedicina e la digitalizzazione dei DEA, la Control Room per verificare lo stato dell’arte di prestazioni, erogazioni ed eventuali ritardi, l’acquisto dell’Ospedale di Settimo Torinese, la ricognizione di logistica, affitti, utenze per risparmiare risorse senza tagliare la spesa clinica, l’istituzione de primi IRCCS pubblici del Piemonte, l’umanizzazione dei Pronto Soccorso, l’individuazione del Responsabile Operativo di Presidio, la riduzione dei gettonisti e la nascita del Corpo Logistico Sanitario Piemontese, le azioni per la Disabilità, per gli Anziani non autosufficienti, la Lotta alla povertà, l’Invecchiamento Attivo, la Natalità, i Senza Dimora, i Servizi Sociali destinati ai minori, le Politiche di Welfare Abitativo ed il Servizio civile.

Perché un nuovo Piano Socio-Sanitario

“L’ultima riscrittura integrale del piano socio sanitario risale all’assessore Antonio D’Ambrosio negli anni ‘90, quindi abbiamo deciso di assumerci questa responsabilità, perché riteniamo il cambiamento dei tempi e le innovazioni che stiamo apportando così profondi da meritare una “carta d’identità”, un piano d’azione completamente rinnovato.          È quindi questo un atto di coraggio da parte del nostro governo regionale e da parte della maggioranza, in quanto apporterà cambiamenti importanti nel rapporto tra sanità e sociale, ospedali e territorio, regolamentazione dei rapporti della sanità territoriale e del welfare all’interno delle Asl e degli Ambiti Sociali Territoriali, rapporti con gli erogatori e i consorzi” dichiarano Federico Riboldi, assessore alla Sanità, e Maurizio Marrone, assessore alle Politiche Sociali.

“Il nuovo Piano Socio-Sanitario – spiega Davide Zappalà, vice Presidente della Commissione Sanità in Consiglio Regionale – parte da una fotografia che ci restituisce le caratteristiche attuali della popolazione piemontese. Il 25% è composta di over 65enni, il 40% degli utenti ospedalieri soffre di malattie croniche, il 6,5% degli anziani non è in grado di camminare e il 10% non ha più la possibilità di accedere alle cure. Appare evidente come la Sanità non possa più fare a meno dell’assistenza sociale e che, anzi, vadano opportunamente integrate come stanno facendo gli Assessori Riboldi e Marrone”.

“Il lavoro propedeutico fatto in questi mesi – aggiunge Zappalà – rappresenta un punto di partenza che, come ricordato, fornisce alcuni spunti utili da sviluppare e condividere con tutti gli attori coinvolti per un Piano Socio-Sanitario definitivo da 1,6 miliardi di euro l’anno. Una volta affrontato questo ampio lavoro di confronto e ascolto il Piano arriverà in IV Commissione per la discussione tra le forze politiche, che ci auguriamo possa essere ulteriormente utile e costruttiva”.

“Contiamo molto nella partecipazione dei vari soggetti operanti nella sanità e nel sociale – prosegue Gianluca Godio, portavoce di Fratelli d’Italia in IV Commissione – per giungere ad un documento che risponda il più possibile alle esigenze dei piemontesi, soprattutto dei più deboli. Abbiamo bisogno di un Piano che contemperi l’attenzione ai più fragili con la necessità di efficienza sia sul fronte delle risorse sia delle professionalità. Da questa imprescindibile sintesi, deriverà un Piano veramente condiviso, sostenibile e realmente utile alla popolazione piemontese”.

“Siamo orgogliosi del lavoro dei nostri assessori Riboldi e Marrone a cui non mancheremo di fornire il supporto necessario a questa impegnativa ma avvincente sfida. Non possiamo però non replicare agli attacchi della sinistra che non perde occasione per sollevare sterili polemiche, fare allarmismo o disegnare scenari catastrofici. Contrariamente alla giunta Chiamparino, che con la Dgr 1/600 del 2014 ha operato tagli disastrosi sulla Sanità, un’autentica ‘macelleria sociale’, chiudendo 130 strutture ospedaliere che hanno diminuito in maniera sensibile i posti letto ed isolato la sanità territoriale, la giunta Cirio e Fratelli d’Italia con i suoi assessori, è al lavoro per allestire un adeguato sistema di medicina territoriale, di strutture assistenziali ed ospedali in grado di rispondere alle differenti necessità dei piemontesi.” conclude il Capogruppo di Fratelli d’Italia, Carlo Riva Vercellotti.




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