Friuli Venezia Giulia

Amman, Capozzella (M5S) “ex Cotonificio diventi museo civiltà industriale”

PORDENONE – La tradizione manufatturiera-industriale-economica che si coniuga con la cultura. E’ stato l’assist vincente che ha portato a casa Pordenone 2027 Capitale italiana della Cultura.

Orbene, la città di Pordenone ne ha un esempio concreto di questo ‘matrimonio’: il vecchio Amman, una realtà storico-culturale che deve tornare agli antichi splendori testimoniando proprio ciò che è stato ed è Pordenone, una città che vive di manifatturiero che è cultura del territorio. Ben venga, quindi, l’idea proposta dalla lista La Civica di Marco Salvador – sempre attenta ai problemi della città – ma con una importante aggiunta: ospitare nell’Amman un Museo della Cultura industriale cittadina che racconti la storia di un passato del Nordest legato alla sua manifattura che oggi, giorno dopo giorno, si attesta sempre di più fra mille difficoltà sui mercati di tutto il mondo.

Lo afferma Mauro Capozzella coordinatore provinciale del M5S intervenendo nel dibattito in corso sul futuro dell’Amman.

A Pordenone, potrebbe nascere e prendere casa un Museo della Nostra Storia che racconti l’evolversi della economia regionale e pordenonese in particolare, partendo da ciò che l’uomo concretizzò lungo le rive del Noncello e territorio vicini. Per arrivare alla rivoluzione industriale delle fabbriche per la lavorazione dei bachi da seta, alla trasformazione post bellica fino alla grandi industrie – prime fra tutte la Zanussi, seconda fabbrica in Italia dopo la Fiat -, ai mobilifici, alle lotte sindacali e al passaggio della gente dalle campagne alle fabbriche, urbanistica e problemi del welfare, e a tutto quello che è manifattura per approdare alle nuove tecnologie, metodi di lavoro, e dare casa ad un rinnovato Polo Tecnologico, spazi per start-up, co-working.

In una parola. Un Museo interattivo – sulla scia di tanti in Italia e all’estero, tipo M9 a Mestre – che sia espressione concreta della nostra “cultura”, tempio del sapere dell’intelletto e della conoscenza. Un “ponte”, insomma, che concretizzi il progetto che ci ha fatto vincere. Sede ideale di tutto questo è senza dubbio la vecchia fabbrica Amman di Pordenone, il Cotonificio, esempio bellissimo di archeologia industriale nel cuore della città, oggi lasciato a un deprecabile abbandono.

Così come a Manchester i vecchi docks sono diventati luoghi di cultura e condivisione, Pordenone che è stata definita la “Manchester del Nord-Est” per via dello sviluppo dell’industria del cotone, della presenza di inglesi e dell’arrivo di macchine tessili da Manchester: il ‘nuovo’ Amman darebbe un segno concreto a cosa anche si intende come cultura industriale del territorio. Stato, Regione, Confindustria e Città dovrebbero impegnarsi per questo.




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