Amir ucciso, era stato scarcerato a febbraio dopo il tentato omicidio in un pub
SAN BENEDETTO Viveva ed era nato a Giulianova il ragazzo ucciso a coltellate a San Benedetto. Della stessa città sono anche i due amici rimasti feriti ieri insieme a un terzo giovane, di Grottammare. La vittima è il 24enne Amir Benkharbouch, di origini nordafricane. Inutili i tentativi di salvargli la vita da parte del 118, giunto sul posto con i carabinieri. Immediate le indagini. Uno dei due amici della vittima è il 23enne di origine romena, D.R.R. le sue iniziali, rimasto ferito a Grottammare. I carabinieri lo hanno poi arrestato.
In carcere per 14 mesi
L’avvocato di Amir, Federica Di Nicola, è sconvolta.
Ieri mattina ha cercato di contattare la madre della vittima, senza riuscirci. «Lo hanno ucciso, era un bravo ragazzo», dice al telefono il legale, che difendeva il giovane deceduto, imputato con il romeno rimasto ferito per tentato omicidio in un processo che sarebbe dovuto andare a sentenza giovedì. Amir e il suo amico avevano trascorso 14 mesi in detenzione carceraria e altri due mesi agli arresti domiciliari con l’accusa di aver aggredito con un coltello – nella notte del 19 agosto del 2023 – il titolare del London Pub di Giulianova.
Nel febbraio scorso, dopo l’ultima udienza in Tribunale a Teramo, i loro avvocati Federica Di Nicola e Francesco Gozzi avevano ottenuto la revoca dei domiciliari. Solo Amir aveva il Daspo urbano e non poteva frequentare i locali della provincia di Teramo, forse per questo era andato con il suo amico a passare la serata a San Benedetto. Da qualche tempo Amir lavorava come operaio. Nell’ambito delle indagini sono stati identificati diversi extracomunitari gravitanti fra San Benedetto, Grottammare e il Teramano. A Giulianova i militari hanno anche sentito in caserma, come persona informata dei fatti, F.I., 27 anni, presente al momento della rissa, per cercare di chiarire la vicenda. «Ero in discoteca a San Benedetto – ha raccontato -, ma i due non li conoscevo, appena è iniziata la rissa sono scappato velocemente dal locale, non ho visto neanche impugnare le armi, non ero nella stessa comitiva».
Le contestazioni
Amir e l’amico di 23 anni erano stati arrestati il 30 agosto del 2023 su ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Teramo, su richiesta della Procura, perché accusati di tentato omicidio e porto abusivo di armi in concorso. Il provvedimento, come detto, era scaturito dall’aggressione messa a segno nel 2023 ai danni del proprietario del London Pub, vicino al parco Franchi. Una violenza choc nata perché la vittima aveva invitato un gruppo di ragazzi, tra i quali anche gli arrestati, a non lasciare cadere i bicchieri per terra, ma questi avrebbero reagito al rimprovero, spruzzandogli in volto spray al peperoncino, colpendo il cameriere con pugni e un coltello. Al processo è emerso però che la lite fu per «insulti razziali rivolti ad Amir Benkharbouch» ha detto un testimone, e che le ferite, benché gravi, non avevano coinvolto organi vitali e non erano in grado di uccidere.