Amedeo Minghi rivela: “C’è stato un grande fraintendimento su Vattene Amore con ‘trottolino amoroso’. Succede, pensiamo a Hallelujah di Cohen, parla di un coito e viene cantata in chiesa”
Ha pubblicato il suo ultimo album, Anima Sbiadita, lo scorso novembre e oggi 12 gennaio sarà ospite a Domenica In. Amedeo Minghi si è raccontato in un’intervista al Corriere della Sera nella quale ha spiegato anche qualcosa che in tanti ignorano: Vattene Amore è sempre stata fraintesa.
Intanto, il cantautore 77enne torna live al Colosseo di Torino. Poi, Vattene Amore non è la sua canzone numero uno su Spotify che è invece Cantare d’amore, cosa di cui però Minghi non è sorpreso: “Cantare è d’amore è un successo internazionale. Ne sono uscite tante versioni, l’ultima nel 2024 in spagnolo per il mercato cileno. Vattene amore forse è più popolare in Italia. Peccato che il pubblico abbia faticato a comprendere il meraviglioso testo di Pasquale Panella“. Ed eccoci qui, al punto cruciale, cioè a cosa il pubblico non ha capito del brano: “Che quei nomignoli ridicoli, vezzeggiativi, come trottolino amoroso, non erano il modo in cui i protagonisti della canzone volevano chiamarsi. È l’esatto contrario: i due volevano fermarsi prima di arrivare a un simile momento. Quel fraintendimento un po’ mi dà noia, ma è così che va con le canzoni: è naturale che quando escono le persone ne facciano ciò che vogliono”.
Non è tutto, perché lo stesso è accaduto con il suo bellissimo brano La Vita Mia: “Anche lei ha avuto un successo enorme, ma per me è incomprensibile quanto spesso venga usata ai matrimoni: nel testo parlo di un amore che sguscia via. Ci fu persino un sacerdote che la volle al suo funerale. Ma davvero, è naturale: pensiamo a Hallelujah di Leonard Cohen, parla di un coito e viene cantata in chiesa“.
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