Lazio

“Amarsi male”, in scena al Teatro Torlonia

Le parole in scena del ciclo mise-en-scène di Racconti Romani portano sul palco del Teatro Torlonia, dal 19 al 22 dicembre, le pagine di Antonio Debenedetti con Amarsi male, nella visione registica di Danilo Capezzani e l’interpretazione di Grazia Capraro e Paolo Madonna.

Dopo Fogli di via Veneto di Ennio Flaiano, il giovane regista Danilo Capezzani affronta la prosa di un’altra grande voce della nostra letteratura, dalla penna autentica e allo stesso tempo malinconica nell’osservare il mondo, quella di Antonio Debenedetti che, in Amarsi male, ha per protagonista una coppia che verrà restituita in scena senza età.

Pagine amare che tratteggiano la resa di un’umanità disperata sulla soglia della dissoluzione, travolgendo con sé il mondo, la società e la cultura, in un mal di vivere che annichilisce i sentimenti più profondi, quali l’amore, la rabbia, la gelosia.

A tenere insieme questa galleria di umori ed emozioni c’è lo stile pieno e raffinato dello scrittore, dal guizzo estroso e ironico, che al contempo emana una luce abbagliante e livida, sul cui sfondo si staglia Roma, anch’essa luminosa e cinica.

Amarsi male è il secondo momento scenico in cui si articola il progetto Racconti romani, un ciclo mise-en-scène, tratto da alcune pagine memorabili della letteratura del Novecento firmate da Ennio FlaianoAnna Maria OrteseGoffredo PariseAlberto MoraviaAntonio Debenedetti e Natalia Ginzburg: sei autori per un affascinante viaggio nella parola curato nella scelta dei testi da due scrittori raffinati come Emanuele Trevi ed Elena Stancanelli, che lasciano le mise-en-scène alla sensibilità artistica dei registi Danilo Capezzani, Maddalena Maggi e Lucia Rocco.

Un omaggio alla città vista dal teatro, che si compie nel rapporto tra la parola detta e quella scritta, attraverso il caleidoscopio di storie inventate, flânerie, sogni e incontri in una Roma appena uscita dalla guerra.

Una Roma ancora un po’ incantata con angeli e ladri, dove tutto convive con tutto e il futuro non è che un altro passato; dove nessuno crede a niente, ma tutti sono disposti a farsi fregare, perché la vita è proprio lì, in quella distrazione. Così, si recupera una Roma che ha resistito all’ingiuria del tempo, dopo l’incanto e l’orrore della guerra, fra bruttezza e bellezza, passeggiate e sguardi.

Queste pagine non verranno solo lette, ma recitate e ambientate in maniera sobria, per mano di un tris di registi che, dopo Danilo Capezzani, vedranno le regie di Maddalena Maggi con Sillabari di Goffredo Parise (dal 13 al 16 marzo) e Vita immaginaria di Natalia Ginzburg (dal 3 al 6 aprile), e Lucia Rocco con Racconti romani di Alberto Moravia (dall’8 all’11 maggio) e La lente scura di Anna Maria Ortese (dal 5 all’8 maggio).

Per ulteriori INFO e PRENOTAZIONI. 


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