Umbria

Amanda condannata per Calunnia, parla Lumumba: «Giustizia è fatta»


«La decisione dei giudici è definitiva e stabilisce che Amanda è la calunniatrice di Patrik Lumumba», è il primo commento dei legali del congolese, accusato all’epoca dei fatti da Amanda Knox, di essere stato tra i responsabili del delitto Meredith.

Patrik era il titolare del locale notturno presso il quale la stessa americana aveva lavorato e fu arrestato pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo di Meredith Kercher con la grave accusa di essere complice della sua morte, dopo che Amanda l’aveva accusato. Un alibi di ferro lo tirò fuori dalla vicenda dopo che un professore straniero raccontò di essere stato con lui proprio la sera del delitto. Furono i pm di allora, quelli cioè che ne avevano chiesto l’arresto ai giudici a chiederne l’immediata liberazione, scagionandolo. Da lì un processo parallelo a quello per omicidio venne avviato per l’accusa di calunnia ad Amanda, terminato con la decisione della suprema Corte di ieri che rende definitiva la condanna per Amanda Knox, nel frattempo libera in America, scagionata dall’accusa di essere stata complice nell’assassinio della giovane americana. E con nessuna pena da scontare, nonostante l’attuale condanna definitiva, visti i 4 anni vissuti in carcere fino alla sentenza d’Appello.

«Ringrazio Dio e i miei avvocati – ha detto il concolese ai microfoni del Tgr Umbria – verso i quali mi sento più amico che cliente. Mi sento onorato – ha aggiunto – del fatto che la giustizia ha stabilito come non basti essere una cittadina americana per averla vinta contro un congolese. Io non la odio, ma ancora alcune domande per lei, soprattutto: perchè a me?»

Intanto dopo la sentenza Amanda Knox ha affidato il suo commento ai social. «Sono stata io la più calunniata di tutte» – ha detto – e poi ha parlato di un’altra condanna ingiusta per un reato che lei non avrebbe compiuto: «Ho tentato solo di difendermi quando venivo obbligata a indicare qualcuno che non volevo coinvolgere». Qui la sua reazione

IL VIDEO: PARLA AMANDA

«L ‘ironia è che, pur essendo stata ingiustamente condannata per calunnia, sono la persona più calunniata in tutta questa saga. La polizia, il pubblico ministero, i media, i tribunali e l’assassino Rudy Guede, mi hanno tutti calunniato senza fine», dice ancora Amanda. «E mi è stato appena conferito l’Innocence Network Impact Award – ha aggiunto -, creato ‘per onorare una persona scagionata che sensibilizza su condanne ingiuste, questioni politiche o assistere gli altri dopo il rilascio. Nel video sui social ha cercato di spiegare il senso del memoriale scritto dopo il fermo per l’omicidio Kercher che le è costato la condanna per calunnia a Lumumba. «Nessuno mi avrebbe ascoltato – ha detto ancora Knox – e l’unico motivo per cui ho scritto questa cosa era perché nessuno mi stava ascoltando e tutti mi davano della bugiarda e improvvisamente avrei dovuto presentarmi in tribunale e puntare il dito contro Patrick. Pensavo ‘ non posso farlo’. Questo è l’unico motivo per cui ho scritto quel documento». «E’ kafkiano, come tutta questa saga che ti è capitata negli ultimi 18 anni» ha commentato il marito con lei nel video. «E’ come se non ci fosse niente che io possa fare. E’ come se arrivassi a un punto in cui hai fatto tutto quello che potevi fare» ha concluso Knox.

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