Alto di gamma europeo, giro d’affari di 986 miliardi: rappresenta il 5% del Pil della Ue
Il settore europeo dell’alto di gamma e del lusso rappresenta il 5% del Pil del Vecchio Continente. Il giro d’affari generato dai brand europei di alta gamma si attesta a 986 miliardi di euro e la quota che rappresenta il settore sul totale dell’export europeo è dell’11,5%. A spiegarlo è un recente rapporto diffuso dall’Alleanza Europea delle Industrie Culturali e Creative di Alta Gamma (Eccia), di cui Altagamma è tra i soci fondatori, realizzato insieme a Bain&Company. Lo studio precisa come le imprese del continente, da sole, abbiano una quota del 70% sul mercato mondiale del lusso e generino un 25% di valore sul turismo Ue. Il settore si trova ora a dover affrontare sfide importanti in un momento geopolitico ed economico incerto. A pesare è soprattutto l’aumento dei dazi e le politiche commerciali protezionistiche – in particolare tra Stati Uniti e Cina, che rappresentano il 35-45% dei ricavi globali del settore.
“Sebbene i titoli del lusso rendano 4-6 volte più del mercato generale in Italia o Francia, avvertiamo alcuni segnali preoccupanti”, ha precisato Michael Ward, presidente di Eccia. “Le misure tariffarie rischiano di compromettere la domanda globale, aumentare i costi e spingere le imprese a rivedere le catene di approvvigionamento”. Secondo lo studio, l’alto di gamma europeo è protagonista di un mercato globale che potrebbe raddoppiare il proprio valore entro il 2030, raggiungendo 2.500 miliardi di euro. “Il suo impatto è rilevante anche sul piano sociale”, precisa Stefania Lazzaroni, ceo di Altagamma. “Ha occupato 2 milioni di posti di lavoro nel 2024, 160.000 nuovi impieghi dal 2019, investimenti fino al 3% del fatturato in sostenibilità e fino al 5% in formazione. Inoltre, il 40% dei turisti di alta gamma sceglie l’Europa anche perché interessato ad acquistare le nostre creazioni manifatturiere”.
Al fine di sostenere la crescita sostenibile a lungo termine del settore e il suo contributo all’economia e alla reputazione europea, Eccia ha presentato cinque proposte per l’Unione Europea. In primis, chiede di rafforzare la proprietà intellettuale e combattere la contraffazione, introducendo una legislazione specifica anti-contraffazione. Ma anche di tutelare la fiducia e l’esperienza del consumatore, contrastando le vendite non autorizzate e sostenendo le reti di distribuzione selettiva. E poi promuovere la sostenibilità dei beni e servizi di alta gamma, coinvolgendo i rappresentanti del settore nell’elaborazione della normativa secondaria del Green Deal, per affrontare esigenze specifiche legate a ecodesign e requisiti per l’economia circolare. Infine, sostenere l’artigianato e lo sviluppo delle competenze, istituendo il titolo europeo di “Maître d’Art”, e rafforzare il commercio e il turismo, promuovendo accordi di libero scambio e facilitando i visti.
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