all’ospedale di Riccione messo a dimora un acero donato dai carabinieri
Un segno tangibile di alleanza tra scienza, natura e istituzioni. Ecco, in estrema sintesi, il senso della cerimonia “Un albero per la salute” svoltasi nella mattinata di martedì (21 ottobre) all’ospedale “Ceccarini” di Riccione, promossa dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti) in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri – Raggruppamento Biodiversità, rappresentata nell’occasione dal tenente colonnello Francesco De Santis, responsabile del reparto per la Biodiversità di Punta Marina.
L’iniziativa fa parte di un progetto nazionale, che coinvolge per il terzo anno 38 ospedali italiani in un’azione simbolica ma concreta: la piantumazione di un giovane albero (in questo caso un acero campestre, collocato di fianco all’ulivo, davanti all’entrata principale dell’ospedale) donato dal Centro Nazionale Carabinieri per la Biodiversità, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione sull’interazione tra tutela della salute umana e quella del nostro ecosistema ambientale, secondo un approccio One Health (“Una sola salute”) che riconosce come gli stati di salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente siano legati indissolubilmente tra loro e siano interdipendenti in modo sostenibile. Dalla consapevolezza e dall’importanza dei problemi ambientali sempre più pressanti per la società e per il mondo, nasce la collaborazione e la condivisione trasversale tra l’Arma dei Carabinieri (tra i suoi compiti anche l’educazione ambientale) e la Fadoi, finalizzate alla risoluzione delle delicate problematiche legate ai cambiamenti climatici e al loro impatto sulla salute delle persone.
L’albero piantato sarà geolocalizzato fotografando uno speciale cartellino e sarà possibile seguirne la crescita su un sito web, monitorando in tempo reale anche il contributo ambientale in termini di assorbimento di anidride carbonica.
“Come sindaca di Riccione sono onorata che il nostro ospedale ‘Ceccarini’ ospiti questa iniziativa di grande valore – le parole di Daniela Angelini, prima cittadina della Perla Verde nonché presidente del Comitato di Distretto di Ricicone -. La messa a dimora di questo acero è un gesto concreto che sigilla una preziosa alleanza tra scienza, istituzioni e natura. Sposiamo pienamente l’approccio ‘One Health’, che riconosce come la salute delle persone sia indissolubilmente legata a quella del nostro ecosistema. È un messaggio di grande consapevolezza e speranza per il futuro della nostra comunità e dell’ambiente”.
Alla cerimonia di piantumazione (svoltasi sotto un’abbondante pioggia) hanno presenziato la direttrice del presidio ospedaliero, Bianca Caruso, e il direttore del Distretto di Riccione Martino Ardigò.
“La medicina è anche cultura ambientale e civile – ha ricordato Alberto Grassi, nella doppia veste di direttore della Medicina Interna Riccione-Cattolica e di segretario di Fadoi Emilia Romagna – e non a caso Fadoi nel suo statuto ha tra gli scopi istituzionali il miglioramento e la definizione dei percorsi assistenziali come pure le iniziative di educazione sanitaria deputata a intervenire anche sui comportamenti, le abitudini e le azioni che riguardano le condizioni sociali e ambientali impattanti la salute del singolo e della comunità. Pertanto è da sempre sensibile al tema della salute in senso lato e ha aderito con entusiasmo a questo progetto, che mette in pratica la visione del Piano Nazionale di Prevenzione 2020–2025 promuovendo una visione che considera la salute come risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente. Personalmente è con piacere che partecipo a questo momento di condivisione e responsabilità collettiva per un futuro più sano e sostenibile, un piccolo gesto simbolico che comunque rimarrà all’ingresso del nostro ospedale anche per le prossime generazioni per ricordare un tema molto importante”.
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