all’ex carabiniere e campione di ciclismo sarà intitolata l’aula del Tribunale

Un’intitolazione per ricordare il suo impegno come ufficiale dell’Arma e le sue grandi qualità personali. Venerdì alle 12, al Palazzo di Giustizia di Ravenna, alla presenza del presidente del Tribunale, del procuratore della Repubblica, del personale amministrativo, dei vertici provinciali dell’Arma dei Carabinieri e dei colleghi della sezione di Polizia Giudiziaria, si terrà la cerimonia di intitolazione dell’aula 8 in memoria del luogotenente dei Carabinieri Giampaolo Grisandi, prematuramente scomparso il 29 gennaio, già in servizio presso la Procura della Repubblica di Ravenna.

L’intitolazione dell’aula in memoria del luogotenente, come spiegano dalla Procura di Ravenna, “costituisce un meritato riconoscimento non solo per le eccelse qualità umane e professionali, ma soprattutto per l’impegno e la particolare competenza informatica dimostrata nella realizzazione del software Just Office, utilizzato per la formazione e gestione degli atti processuali”. Si tratta di un applicativo che ha consentito agli uffici giudiziari di abbattere notevolmente i margini di errore nella compilazione degli atti e di ridurre sensibilmente le tempistiche di analisi e di definizione dei procedimenti, con riflessi positivi sulla durata dei processi.

Grisandi, proveniente dal corpo Forestale, in passato è stato ciclista di fama nazionale e internazionale conquistando nel 1985 un titolo mondiale nell’inseguimento a squadre. Ha partecipato anche alle olimpiadi di Los Angeles e Seul (conquistando un 6° posto a squadre), ha vinto 5 campionati italiani a squadre e individuali e la medaglia d’argento individuale ai Giochi del Mediterraneo del 1983. In ambito militare ha conquistato anche un bronzo a squadre ai mondiali militari di Barletta. Nell’ottobre del 2021, già in servizio presso la sezione di Polizia Giudiziaria del Tribunale di Ravenna, all’auditorium “La Verdi” di Milano è stato insignito del “Collare d’Oro” al merito sportivo dal presidente del Coni Giovanni Malagò.